La curatela fallimentare società Iacp Futura ottiene l’indennizzo. Respinto, infondato, inammissibile, improcedibile, il resto del ricorso
Il Comune di Nocera Inferiore è stato condannato dal Tar della Campania, sezione di Salerno, al pagamento di un indennizzo alla curatela fallimentare società Iacp Futura per Montevescovado (in base a dei criteri da stabilire). L’ente comunale, comunque, conserva e mantiene i suoli degli alloggi popolari. È questo in estrema sintesi ciò che emerge dalla recente sentenza dibattuta lo scorso 13 maggio nella camera di consiglio e pubblicata qualche giorno fa.
Ecco cosa ha deciso la giustizia amministrativa. “Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, Sezione Staccata di Salerno (Sezione Prima), definitivamente pronunciando sul ricorso integrato da motivi aggiunti, come in epigrafe proposto, così dispone:
(a) dichiara il ricorso introduttivo in parte inammissibile e in parte infondato nei sensi indicati in motivazione;
(b) con riferimento invece al ricorso per motivi aggiunti:
– accoglie in parte, nei sensi indicati in motivazione (ovvero nella parte in cui il provvedimento gravato conferisce carattere retroattivo alla pronuncia decadenziale), la domanda di annullamento della determina del Dirigente Settore LL.PP. del Comune di Nocera prot. n. 215 dell’11.5.2018, dichiarandola inammissibile per il resto;
– respinge, e comunque dichiara inammissibile, la domanda volta ad accertare e dichiarare (o in subordine a condannare il Comune a dichiarare) la decadenza dal diritto di superficie per il diverso motivo del fallimento della ricorrente;
– accerta il diritto della curatela fallimentare di ottenere l’indennizzo previsto dall’art. 19 della Convenzione n. 2790 del 25 febbraio 2005 e condanna per l’effetto il Comune di Nocera Inferiore al relativo pagamento, secondo i criteri e le modalità indicate in motivazione ai sensi e per gli effetti dell’art. 34, comma 4, Cod. Proc. Amm.;
– dichiara l’improcedibilità della domanda di accertamento del diritto alla ripetizione delle spese sostenute ai sensi degli artt. 1463 ss. c.c. ovvero del diritto all’indennizzo ai sensi dell’art. 2041 c.c.”.
Nel provvedimento del Tar sono descritti i principali fatti di Montevescovado: dall’esigenza abitativa agli inizi del 2000, 438 alloggi con locali per attrezzature commerciali, le varie modifiche della convenzione nel tempo, il mutuo con il Banco di Napoli, i contributi pubblici della Regione Campania (oltre 8 milioni di euro) con 50 alloggi realizzati a fronte di 260, il fallimento della società Iacp Futura, l’ipoteca bancaria, il diritto di superficie, la decadenza della Iacp Futura, sino ai giorni nostri. In merito alla sentenza, per quanto deciso, spetta all’amministrazione De Maio provvedere ad un eventuale ricorso.
gc