Priscilla Salerno ha parole di grande amore per la città e di grande stima per Davide Nicola
Le piacerebbe essere la Madrina della Salernitana e seguirà la partita che vale un intero campionato in curva, tra la sua gente. Tina Ciaco, in arte Priscilla Salerno, tifosissima della Salernitana, fin da bambina, sarà stasera in prima linea a supportare i calciatori.
Le sue urla di incitamento si staglieranno nel cielo dello stadio Arechi per essere realmente il 12esimo giocatore in campo. La bellissima attrice, adusa a frequentare palcoscenici piccanti, allo stadio sarà una supporter dalla grande passione. E stasera, quando tutti festeggeranno il risultato positivo dei Granata, lei regalerà uno spettacolo che si presume indimenticabile ai tifosi, a mezzanotte.
Nell’intervista rilasciata ad RTAlive emergono anche i tratti umani di un’attrice che molti giudicano solo per la sua avvenenza o per la sua attività.
Priscilla, come nasce questa passione per la Salernitana?
«Sono di Salerno e la passione Granata ce l’ho da sempre. Fin da bambina andavo allo stadio con il mio papà, in curva con i miei cugini, in curva con tutta la mia gente, in curva, sempre in curva. Ricordo i tempi del club “Barcollo ma non mollo” a Pastena, ero o l’unica donna che già a 17 anni faceva le trasferte. Ne ricordo una a Cesena, quanta neve che abbiamo trovato per strada. Per raggiungere la città romagnola abbiamo impiegato un tempo lunghissimo. Ma la passione è forte lui, viene da dentro: io amo la Salernitana».
Sarà in tribuna a seguire la partita?
«No, no. Sono andata sempre in curva e li seguirò l’incontro. Mi avevano proposto di andare in tribuna d’onore ma andrò in curva, in mezzo alla mia gente. Sono certa che non mi succederà niente di male, perché io adoro loro e loro adorano me».
Ha scelto di vivere a Verona, città ostile ai Granata e un po’ tutto il Mezzogiorno: è solo rivalità calcistica?
«Verona è una città meravigliosa, per me è al secondo posto, solo dopo Salerno. Quando sentono che sono Salernitana un po’ vanno sul chi va là perché comunque sono molto appassionati, come noi, di calcio. Ma tutto si limita all’ambito calcistico».
Stasera è l’ultima partita di questo campionato, l’Udinese non ha più nulla da chiedere al campionato, mentre la Salernitana gioca in casa e deve mantenere la serie A. Secondo lei con quale stato d’animo scenderanno in campo i Friulani?
«Spero che non facciano come l’Empoli, però, è la verità che devono comunque onorare il campionato giocato finora e i sacrifici fatti. È vero anche che l’Udinese è salva e che già alcuni club si sono scambiati dei regali. Credo che giocheranno bene ma con un occhio di riguardo».
In questo calcio fatto di procuratori avvoltoi, di zero valori, dove il Dio Denaro sembra l’unica motivazione, mister Davide Nicola è riuscito a portare a Salerno un vento di passione che può consentire anche al più debole di vincere contando sul cuore e sulla preparazione?
«A contraddistinguere quest’uomo è l’umiltà. Ho visto la sua conferenza stampa proprio oggi e l’ho ascoltata tutta. L’amore che ha per questa squadra è come quello di un Salernitano vero: mi vengono i brividi. È un uomo meraviglioso: vorrei stringergli la mano, perché veramente ha dato tantissimo. Nella conferenza stampa ha detto che è stato come «un lancio nel vuoto». Sì però adesso abbiamo il paracadute e stiamo volando ancora».
Stasera pensa di regalare ai Salernitani qualcosa come fece Sabrina Ferilli per la Roma?
«Volevo fare qualcosa allo stadio, ma sarei andata incontro a un Daspo. Lo farò fuori dallo stadio, al circolo dei Fedelissimi in via Roma: siete tutti invitati a mezzanotte per il mio regalo, uno spogliarello dedicato alla Salernitana, indimenticabile come la passione per questa squadra e per questa città».
Fabio Falcone