“Chiude per il mese di giugno, ma sicuramente non apre a luglio”
La Cisl chiede il coinvolgimento di tutti i sindaci del territorio sulla questione ospedaliera. Il sindacato seguirà in modo vigile tutta la vicenda. La nota.
Purtroppo bisogna prendere atto che le attività di chirurgia di elezione al presidio Ospedaliero di Mercato San Severino sicuramente chiuderanno per il mese di giugno ma altrettanto sarà per il mese di luglio e per i seguenti. Le attività programmate saranno sospese dal prossimo mese e questo per la carenza di anestesisti, ma purtroppo bisogna prendere atto che anche per i prossimi mesi tali attività sono a rischio poiché l’organico deve essere integrato per una grave carenza di medici.
A dichiararlo è il Segretario Provinciale della CISL FP di Salerno Alfonso Della Porta, e questo nonostante l’azienda abbia completato il concorso per il reclutamento di anestesisti. Infatti a partire dal mese di luglio saranno 3 i medici anestesisti e 1 sarà reclutato a partire dal 15 dello stesso mese ma purtroppo il fabbisogno è sottostimato poiché solo per il Fucito di Mercato San Severino occorrerebbero circa 15 professionisti per programmare elezione ed emergenza al fine di poter garantire i livelli essenziali di assistenza e la qualità delle prestazioni.
Siamo certi che la direzione strategica opportunamente vaglierà complessivamente il fabbisogno di operatori del settore – incalza Pietro Antonacchio Capo Dipartimento della Sanità Pubblica e Privata salernitana per la CISL FP – anche alla luce del fatto che per lo stabilimento di Castiglione di Ravello le attività vengono garantite attraverso l’utilizzo di prestazioni in libera professione nel mentre sia al Ruggi che a Cava dei Tirreni gli anestesisti sono in numero sottostimato rispetto alle esigenze.
In una visione d’insieme quindi – incalzano i segretari della CISL Della Porta ed Antonacchio – saremo vigili affinché tutte le eccellenze dell’azienda siano garantite al massimo coinvolgendo oltre che la cittadinanza anche tutti i sindaci dei comuni d’interesse affinché si mobilitino a garanzia dei livelli di prestazioni a tutela delle comunità di riferimento, per costruire una filiera integrata con la ASL Salerno che attualmente mostra difficoltà d’organizzazione che si riflettono negativamente sui bisogni di salute di tutta la popolazione.