Davide Nicola e i suoi Gladiatori riscrivono la storia

Un presunto miracolo, adesso diventa possibilità concreta di conservare la massima Serie per la Salernitana. L’AmmazzaCalcio, la rubrica di Fabio Falcone

Qualsiasi parola è superflua in questo momento, gli aggettivi si sprecano, la felicità irradia gli occhi di tutti i tifosi granata ma non è successo ancora nulla, calma.
La massima concentrazione è doverosa in questo momento del campionato. Certo, la truppa granata con il suo condottiero stanno facendo sognare una città intera e non solo. Chiunque ami il calcio, da nord a sud, non può non emozionarsi e compiacersi difronte a tanta generosità, a tanta dedizione quasi commovente dei calciatori granata. Tutto l’ambiente Salernitana sta ribaltando i pronostici nefasti di ogni addetto ai lavori, chi dava per spacciato il Cavalluccio adesso dovrà ricredersi e chi precede i granata in classifica comincia seriamente a preoccuparsi. La gara tra Salernitana e Fiorentina sembrava dovesse avere un solo epilogo ed invece la compagine granata entra in campo con il piglio giusto e aggredisce la malcapitata Fiorentina dal primo secondo dando l’idea di una partita a senso unico. Simone Verdi spaventa il portiere viola Pietro Terracciano in due occasioni nel giro di pochi minuti, ci pensa poi il solito gigante buono, immarcabile, imperioso Milan Djuric che di testa insacca e porta in vantaggio i granata. Pochi timidi attacchi di una Fiorentina che sembra spaesata e ben lontana dal filotto che l’ha proiettata a ridosso dell’Europa. Il secondo tempo inizia sugli stessi ritmi, la Salernitana sembra avere ossigeno all’infinito. Purtroppo un po’ di superficialità di Franck Ribéry porta la Fiorentina ad affondare sulla fascia destra e trovare il pareggio (immeritato) con Saponara. Ma la Salernitana non smette di crederci e continua a macinare gioco ed è proprio su un cross del terzino Ricciardi che Federico Bonazzoli riesce ad anticipare il difensore viola che tentava un maldestro disimpegno in area e segna il 2 a 1. Il finale toglie il fiato, quei pochi minuti compreso il recupero sembrano interminabili ma arriva finalmente il triplice fischio che sancisce la terza vittoria di fila della Salernitana. Non era mai successo nella storia che la compagine granata collezionasse tre vittorie di fila nel massimo campionato. Chi gode maggiormente in questo momento siamo sicuri è il direttore Walter Sabatini. Sommerso dalle critiche di qualche settimana fa, si è reso artefice della costruzione di uno dei centrocampo più forti della serie A.
Retrocedere e perdere tanto patrimonio è un sacrilegio.
La società lo sa ed i calciatori anche e stanno onorando ogni singolo minuto di gioco con rabbia agonistica e sudore. Ma non è successo ancora nulla, mancano ancora tanti punti e sentirsi arrivati è il rischio maggiore in questo momento. Rischio concreto perché in città si parla già di salvezza acquisita.
Si sente dire: vinciamo qua, vinciamo la, il recupero è nostro e lo scontro diretto anche. Signori calma, piedi per terra e pedalare.
La strada è ancora lunga ma la Salernitana ha dalla sua due certezze: in primis ci crede forse più delle altre competitrici e non smetterà di crederci fino alla fine e, lo diciamo con forza, la Salernitana è superiore almeno alle ultime 6 squadre del massimo campionato italiano ed allo stato dei fatti non merita di retrocedere.
All’orizzonte però c’è l’Atalanta, partita estremamente complicata soprattutto in questo momento dove la Dea, dopo un periodo di appannamento, sembra essersi ripresa e rivede l’Europa complici i risultati di Lazio e Fiorentina entrambi sconfitte e dovendo recuperare anche una partita. Non ci sentiamo di certo di consigliare a Davide Nicola come affrontare questa partita ma si spera che la Salernitana non spinga troppo sull’acceleratore qualora con l’Atalanta dovesse mettersi male. Perdere a Bergamo non comprometterebbe la rincorsa granata alla luce del calendario proprio e delle altre pretendenti alla salvezza ma rischiare di arrivare scarichi o peggio ancora con qualche defezione in rosa alle prossime due vitali partite (Venezia e Cagliari in casa) sarebbe da stupidi. Siamo sicuri che Davide Nicola abbia dalla sua un enorme sensibilità calcistica e sia anche un uomo molto intelligente quindi non resta che augurargli buona fortuna e che il Dio del calcio assista chi ha il coraggio di osare e premi chi butta il cuore oltre l’ostacolo. Avanti cosi

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