Appello alle Istituzioni: “Rimettere la questione Sarno al centro dell’agenda politica del Paese”. Lunedì 14 marzo iniziativa a Scafati con Luigi Ciotti, Stefano Ciafani e Vincenzo Calò
Riaprire subito, a livello nazionale e non solo locale, la vertenza sul fiume Sarno, un dibattito pubblico che rimetta la questione al centro dell’agenda politica del Paese. È l’appello pubblico che A.N.P.I, Legambiente e Libera lanciano in occasione dell’incontro pubblico che si svolgerà domani lunedì 14 marzo ore 18.00 presso Parrocchia di San Francesco di Paola – Scafati, alla presenza dei vertici nazionale delle tre Organizzazioni: Vincenzo Calò (Segreteria nazionale A.N.P.I.), Stefano Ciafani (Presidente di Legambiente) e don Luigi Ciotti (Presidente di Libera). Un’iniziativa che si inserisce nel percorso di avvicinamento alla XXII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che si svolgerà il prossimo 21 marzo a Napoli.
“Nella Valle del Sarno il disastro ambientale è stato perpetrato per decenni senza mai risposte efficaci – si legge nell’appello firmato dalle tre associazioni – a discapito di centinaia di migliaia di persone che abitano in questi territori. Il passaggio dai poteri straordinari del Commissario di Governo ai poteri ordinari della Regione Campania ha avuto come conseguenza il venir meno della consapevolezza che il problema del Sarno non fosse solo l’inquinamento ma il complessivo risanamento idraulico, idrogeologico, ambientale e sociale dell’intero Bacino idrografico del Sarno.
Occorre intervenire con urgenza per spezzare il nesso causale tra le incivili condizioni del fiume e del territorio che attraversa e la disattenzione e la poca diligenza con le quali tutti i pubblici poteri, nessuno escluso, hanno svolto e svolgono le proprie funzioni di prevenzione, controllo e repressione dei fenomeni connessi e collegati a quelle incivili condizioni”.
Un grido forte per Ecogiustizia, per non perdere l’occasione del PNRR e per richiamare tutti alle proprie responsabilità rispetto ad una situazione drammatica. “Il bacino idrografico del Sarno – prosegue l’ appello – è un’area densamente abitata e ricca di eccellenze industriali ed agricole, che devono porsi da subito come mission la riconversione green.
Le condizioni del fiume Sarno sono del resto anche una questione di legalità. Riaprire con rinnovato vigore la vertenza sul disinquinamento del Sarno significa rinnovare il nostro impegno contro mafie e corruzione, contro lo spreco e la cattiva gestione delle risorse pubbliche, per affermare la giustizia sociale accanto alla giustizia ambientale”.
È la Regione Campania, oggi, il punto di caduta di tutti gli aspetti di questa complessa e drammatica situazione. Per questo deve produrre un salto di consapevolezza e di qualità nella sua azione, a cominciare dal pieno coinvolgimento e confronto del e col Governo Nazionale ed a cominciare dal concentrare poteri, conoscenze, informazioni, competenze, attività di ascolto, monitoraggio e controllo in un’unica sede burocratico-istituzionale in grado di produrre anche il costante coinvolgimento di Enti, Associazioni e mondo della produzione e del lavoro.
L’appello di Libera, Legambiente e Anpi si chiude con un invito ai Ministri della Salute, dell’Ambiente e del Lavoro per un confronto pubblico e per aprire un tavolo istituzionale che metta al centro l’urgenza di risposte ambientali e risorse infrastrutturali all’altezza e in grado di risanare la devastazione ambientale: “la Valle del Sarno – terminano A.N.P.I., Legambiente e Libera – non può essere solo un problema territoriale o regionale. È una grande questione nazionale che, come tale, va affrontata e risolta, con l’ascolto e il coinvolgimento della comunità locali e delle realtà sociali e culturali del territorio”.