Forno crematorio, decideranno i residenti a Sant’Egidio

Sarà un referendum a stabilire sulla contestata opera

I cittadini di Sant’Egidio del Monte Albino saranno presto chiamati a rispondere ad un quesito referendario. È la prima volta che un comune dell’Agro viene chiamato a farlo. Il referendum servirà per chiedere ai cittadini di Sant’Egidio del Monte Albino se vogliono o meno il forno crematorio.

Il comitato per il Referendum ha raggiunto il suo obiettivo. Lo scorso 2 marzo Nicola Nocera, presidente del Comitato per il Referendum che si è affiancato al Comitato No Forno presieduto da Alessandra Petrosino nella battaglia intrapresa da oltre due anni contro la costruzione del forno crematorio all’interno del cimitero cittadino, ha inviato al segretario generale del Comune di Sant’Egidio i 100 moduli da vidimare, invocando l’ex art. 82 dello Statuto Comunale. Il Referendum propositivo avrà come oggetto il quesito ” Volete voi che sia costituito all’interno del cimitero comunale il forno (tempio) crematorio?”.

La risposta dei santegidiesi appare scontata visto le oltre 2000 firme già raccolte anni addietro dal comitato per chiedere di bloccare la costruzione dell’impianto di cremazione e le successive 900 firme raccolte più recentemente. Il referendum rappresenterebbe un’ulteriore conferma della volontà popolare a sostegno della lotta portata avanti dai due comitati.

I moduli sono stati vidimati dal segretario comunale e restituiti ai Comitati che nei prossimi giorni si organizzeranno per far sapere ai cittadini di Sant’Egidio dove e quando sarà possibile raccogliere le firme.

“Con il referendum si potrà determinare in maniera democratica ciò che la comunità realmente desidera per il futuro delle generazioni successive – ha scritto il presidente del Comitato Refendario Nicola Nocera- sono ormai noti a tutti gli svantaggi derivanti dalla costruzione del forno crematorio: inquinamento ambientale, danni alla salute, danni economici, danni sociali e danni per il turismo. Il forno sarà realizzato in pieno centro abitato, con zero introiti con il Comune e con il rischio di non poter cooperare con gli altri Comuni per l’ottenimento dei fondi PNRR».

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Sant’Egidio Antonio La Mura spiegando la sua posizione in merito. «I nostri concittadini, sulla vicenda del forno crematorio così come su ogni altra questione che riguarda la vita della comunità di Sant’Egidio, possono e devono avere in noi la massima fiducia, come del resto hanno dimostrato di avere con il loro larghissimo consenso.

L’Amministrazione comunale di Sant’Egidio del Monte Albino è stata eletta pochi mesi fa da un’ampia maggioranza di cittadini, che hanno riposto la loro fiducia in una squadra di donne e uomini competenti e appassionati. Persone oneste e perbene, che mai assumerebbero decisioni in contrasto con l’interesse collettivo.

Per questo, non possiamo accettare alcun tentativo di strumentalizzazione politica, quand’anche si tenti di mascherarlo, usando in maniera impropria uno strumento di partecipazione democratica come il referendum, che – vogliamo ricordarlo – ha le sue procedure e le sue regole e non è certo una semplice, seppur meritoria, raccolta di firme.

In verità, il referendum popolare si è già svolto il 3 e 4 ottobre del 2021, con il 60% dei cittadini di Sant’Egidio che ha scelto me e la mia squadra. Sulla vicenda del forno crematorio, continueremo a ricercare senza risparmiarci la migliore soluzione possibile, nell’unico e supremo interesse della collettività e senza che questo rechi danno a nessuno.

Dunque i nostri concittadini possono stare tranquilli» – ha concluso il sindaco di Sant’Egidio del Monte Albino Antonio La Mura. Ma da Nicola Nocera, presidente del Comitato referendario è arrivata subito la replica alle parole del primo cittadino.

«Alle critiche del sindaco su eventuali strumentalizzazioni e sul voler fare politica – ha detto Nicola Nocera, a capo di un comitato costituito tutto da giovani – rispondiamo dicendo che la politica è coinvolta in tutte le questioni di interesse pubblico,inoltre il sindaco ha il dovere morale di accogliere la volontà della comunità, visto che chi si candida deve porsi al servizio dei cittadini e non servirsene solo durante le elezioni comunali» – ha concluso Nicola Nocera -.

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