Eda Salerno, Coscia rieletto presidente

Convocato da Vincenzo Puglia, in qualità di consigliere anziano, si è riunito oggi pomeriggio presso la Provincia il nuovo Consiglio dell’Ente d’Ambito Salerno, eletto lo scorso 16 marzo

All’ordine del giorno c’era un solo punto: l’elezione del presidente dell’Eda. Nell’incarico, che aveva già ricoperto nel quinquennio precedente, è stato riconfermato il presidente uscente Giovanni Coscia. Alla riunione di insediamento hanno partecipato 22 consiglieri sui 22 di cui è costituito il Consiglio. Coscia è stato eletto all’unanimità.

Giovanni-Coscia-presidente-Eda-Salerno-RTAlive“Ringrazio, innanzitutto, il Comune di Salerno che mi ha candidato a rappresentarlo nel Consiglio dell’Eda e tutti i consiglieri per la stima e la fiducia nel designarmi presidente. Ci aspettano altri cinque anni di intenso lavoro e sono certo che, con la collaborazione di tutti i Comuni dell’EDA, saremo all’altezza del compito. Nel primo quinquennio – ha dichiarato Coscia – sono state poste le basi per costruire l’Eda, subentrare alla Provincia nella gestione degli impianti e programmare, con l’adozione del Piano d’Ambito, il futuro gestionale del ciclo dei rifiuti in provincia di Salerno.

Attraverso la nostra società partecipata, Ecoambiente Salerno S.p.A., abbiamo già conseguito significativi risultati di efficientamento ed economicità nella gestione dell’impiantistica pubblica, abbassando le tariffe per il conferimento dei rifiuti. “Nei cinque anni che abbiamo davanti, invece, dobbiamo dare inizio alla realizzazione dei progetti messi in cantiere, tra cui quelli presentati per il PNRR per un importo di oltre 75 milioni di euro e che ci auguriamo siano tutti finanziati”.

“Solo dotando la provincia dei necessari impianti pubblici per il trattamento dei rifiuti – ha concluso il presidente Coscia – daremo il nostro contributo all’azione messa in campo dalla Regione Campania, in questo settore, potremo concretamente salvaguardare l’ambiente in cui viviamo e diventare autonomi, affrancandoci definitivamente dagli impianti del Nord Italia, nei quali ancora in larga misura smaltiamo i nostri rifiuti.

In questo modo si creerà economia, si produrranno nuovi posti di lavoro e, soprattutto, si ridurranno i costi dello smaltimento che ora gravano sugli utenti. Obiettivo, quest’ultimo, che dovremo perseguire anche eliminando la frammentazione dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto con l’introduzione del gestore unico per la di raccolta in ogni sub ambito distrettuale”.

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