A Cava una marcia per difendere l’associazionismo cavese e lo sport

Durante il corteo sarà esposto un “feretro” dello sport

Le associazioni cavesi non ci stanno all’aumento dei fitti delle strutture sportive comunali. Oggi, alle 15,30, partirà dallo stadio Simonetta Lamberti un corteo di protesta che proseguirà lungo le vie della città per giungere in piazza Abbro dove verrà esposto il simbolico “feretro” dello sport, cultura e folklore. A spiegare l’intera vicenda il Comitato  “Associazioni Cavesi Unite”.

locandina-morto-lo-sport-cavese-RTAlive“Il Comune di Cava de’ Tirreni, nel tentativo disperato di alleggerire l’insostenibile situazione economica nella quale si trova, ha deciso, e ormai da un po’, di infierire sulle associazioni sportive ma anche su quelle culturali e folkloristiche, costrette ad affrontare spese che rischiano di strozzare qualsiasi iniziativa e di domare le passioni più brucianti. La situazione, nota a qualsiasi cittadino, è rimasta inchiodata – e impaludata – sulla decisione del Comune di aumentare, e in misura che riteniamo irragionevole, le tariffe per il fitto di strutture destinate ad una Città che di fatto, attraverso i rincari, viene soffocata della propria, enorme energia creativa.

Il Sindaco, gli Amministratori, insensibili alle difficoltà già create dal Covid, hanno inferto, con la loro decisione, un ulteriore attacco alle iniziative che da sempre hanno ispirato la creatività di Cava e, dal momento in cui è stata assunta una decisione così penalizzante, che potremmo persino definire «letale», hanno rifiutato qualsiasi legittimo confronto, lasciando di fatto agonizzare ogni forma di progetto.

Alle società, alle associazioni, ai Cavesi è stato sottratto il piacere e l’orgoglio di arricchire il patrimonio storico delle proprie origini e ai giovani viene così anche strappata la possibilità di educare se stessi, attraverso lo sport e la socializzazione, e di costruirsi una cultura ampia, fondata su principi sani e formativi. La chiusura netta da parte di Sindaco e Amministratori rappresenta una distanza inaccettabile tra il Palazzo e la gente che i club e le Associazioni sperano possa essere azzerate attraverso un dialogo ed una collaborazione, affinché si trovino scelte e soluzioni che possano consentire di sviluppare seriamente nuovi modelli di valori e non di ritrovarsi in una bolla di degrado ambientale e culturale che sarebbe inaccettabile”.

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