Cala il sipario all’Arechi, il Ds Sabatini fa mea culpa

La Salernitana incappa nell’ennesimo pareggio, la Serie B è più di un ipotesi ormai. L’AmmazzaCalcio di Fabio Falcone

Un’altra partita va in archivio: Salernitana e Sassuolo produce l’ennesimo ed inutile pareggio che compromette quasi del tutto la possibilità di raggiungere la salvezza. Eppure la compagine Granata aveva mostrato un piglio diverso nei primi venti minuti di gioco tanto da portarsi in vantaggio per poi spegnersi gradualmente una volta subito il primo goal del Sassuolo che, pochi minuti dopo, raddoppia e si va all’intervallo sul punteggio di 1 a 2 a sfavore della Salernitana.

Il secondo tempo riparte sulla falsa riga del primo, la Salernitana non riesce a reagire e rischia di capitolare in più occasioni. Ci pensa però Giacomo Raspadori a ridare un senso alla partita facendosi prima ammonire e poi espellere nel giro di due minuti. Il pubblico adesso ci crede e spinge a più non posso i Granata che provano con ogni mezzo a trovare il pareggio, riuscendoci con Milan Djuric che di testa insacca alle spalle dell’incolpevole Andrea Consigli.

Mancano però pochi minuti in cui il Sassuolo, pur in inferiorità numerica, non rinuncia ad attaccare gli spazi lasciati dai Granata per cercare la vittoria ed è solo la traversa ad impedire a Davide Frattesi di far sprofondare la Salernitana in notte fonda. Sul finale c’è da registrare un tiro ravvicinato di Federico Bonazzoli, un rigore in movimento che solo la sfortuna unita alla stanchezza evitano di fare finire in fondo al sacco per una vittoria che sarebbe stata decisamente immeritata. Finisce dunque 2 a 2 il confronto tra Salernitana e Sassuolo e con esso forse anche i sogni e le speranze di tutti i tifosi salernitani.

Il Direttore sportivo Walter Sabatini ha finalmente ammesso i suoi errori, concedendosi il lusso di usare la parola «forse» prima di esprimere un concetto che da tempo si sta palesando: non c’è traccia dell’Istant Team e i giocatori presi a gennaio risultano per ora solo un enorme spreco di soldi che potevano essere destinati ad acquistare tre o quattro giovani forti per cercare di programmare una pronta risalita dalla sempre più probabile serie B. Oggi la Salernitana era priva dei due terzini titolari e si è schierata con una difesa inedita composta a destra da Norbert Gyömbér e Frédéric Veseli che sfoderano una prestazione degna dell’incubo che si sta materializzando, mentre a sinistra il povero Matteo Ruggeri, ancora acerbo se pur volenteroso, è impreciso su ogni passaggio. Perdendo la spinta sulle fasce, la Salernitana presta il fianco al Sassuolo che di conseguenza avrà spesso vita facile.

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Questo però non può e non deve essere un alibi: i Granata sono stati inferiori ad una squadra di media classifica. Con l’Inter un a sconfitta, con la Juve idem, con la Roma o il Napoli lo stesso copione e questo potrebbe essere normale, ma se si pareggia con il Sassuolo, con il Bologna, con il Genoa e con lo Spezia, contro chi la Salernitana dovrebbe trovare i punti necessari alla salvezza? La logica nuovamente la fa da padrona: ai Granata non serve un miracolo, servirebbe che il campionato ripartisse da capo, avendo il tempo per non ripetere gli stessi errori. Ma il calcio è bello perché la smentita è dietro l’angolo.

Magari la Salernitana vincerà le restanti partite in casa, i recuperi, le squadre che la precedono perdono tutte le partite e l “A” rimane ad abitare nella città del cavalluccio marino. Un film di fantascienza degno dell’Oscar qualora si verificasse. Per quanto riguarda l’allenatore della compagine salernitana, certamente va appoggiato in pieno il suo spirito di sacrificio e abnegazione. Unico neo è stato il mancato impiego dal primo minuto di Nadir Zortea al posto di un Veseli in evidente difficoltà tecniche. Ora, è chiaro che mister Nicola non può trasmettere il suo reale pensiero alla squadra per non azzerare nei giocatori quel minuscolo lumicino di speranza nella salvezza.

Forse a gennaio c’è stata un po’ di superficialità, nelle scelte dei calciatore ed anche in alcune esternazioni di Sabatini. Ci può stare, presi dalla felicità del momento di aver salvato la Salernitana dalla cancellazione dal campionato, ci può stare per la consapevolezza di avere ormai un presidente molto facoltoso e capace che trasmette serenità nelle scelte, ma quello che non capiamo è come si possa commettere un errore così grave rispetto all’importanza e alla difficoltà dell’impresa di salvarsi, da parte di un direttore così navigato come il Ds granata.

Ai tifosi adesso non resta che godersi le restanti partite semplicemente come spettatori di un campionato che è mancato per troppo tempo all’Arechi che, comunque, sarà solo un brutto ricordo perché bisogna essere consapevoli che la Salernitana ha ormai un presidente che lotterà per riportarla in A, campionato che merita. I nuovi giocatori meritano comunque rispetto perché la maglia l’hanno sempre sudata e non si sono mai risparmiati, ai vecchi ancor di più perché non hanno smesso di lottare nemmeno quando il rischio di rimanere senza squadra andava concretizzandosi.
Fabio Falcone

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