Non vale il piano di ripartizione dei costi approvato dal commissario straordinario della Bonifica del Sarno.
Cosa cambierà per i cittadini dell’Agro nocerino-sarnese di alcuni della Valle dell’Irno, dell’Avellinese e del Napoletano, Quando si tornerà a votare per eleggere gli organi consortili.
Il commissario straordinario di un consorzio di bonifica non può determinare il piano della ripartizione dei costi di bonifica di un territorio, ma lo deva fare il consiglio eletto dai consorziati. A Stabilirlo la sezione unite della Cassazione che ha confermato la legittimità della giustizia amministrativa a dover decidere sulla questione, dopo il ricorso del consorzio di Bonifica del Sarno che aveva visto bocciare il “Piano di Classifica per il riparto della contribuenza consortile” (quanto deve pagare ognuno che risiede nell’Agro nocerino, in parte dei comuni della Valle dell’Irno, in alcuni dell’Avellinese e del Napoletano) davanti al Tar e al Consiglio di Stato. Rimaneva irrisolta la questione se il giudizio dovesse essere deciso dai giudici amministrativi o quelli tributario.
IL MOTIVO DELLA DECISIONE
il problema principale rilevato dai giudici è quello del deficit di democraticità, visto che una gestione commissariale, che per sua natura breve e finalizzata alle sole elezioni consortili, da eccezione diventi regola, come per il consorzio della Bonifica del Sarno, uno dei tre commissariati in Campania sugli 11 esistenti, e per giunta dal 1986.
I RICORRENTI
A ricorrere alla giustizia erano stati 15 cittadini, i comuni di Montoro e Pompei e la Regione Campania. Gli avvocati Ettore De Rosa ed Alfonso De Vivo, difensori dei cittadini consorziati hanno dichiarato: «Non abbiamo voluto contestare le sacrosante finalità del Consorzio, ma abbiamo voluto vedere garantito al territorio il diritto alla rappresentanza e la condivisione degli obiettivi che sono il sale della democrazia».
COSA CAMBIERÀ PER L’UTENZA, RISPONDE IL COMMISSARIO D’ANGELO
IL commissario straordinario del consorzio di bonifica integrale comprensorio Sarno, Rosario D’Angelo, «per la contribuenza consortile non cambierà nulla perché prudenzialmente è stato applicato sempre il vecchio piano di classifica del 1996. Lo studio era stato redatto dall’ufficio tecnico del consorzio già prima del 2015 -anno della sua nomina , ndr- , poi lo ratificammo noi, pur senza applicarlo per evitare ricalcoli o ricorsi».
LE NUOVE ELEZIONI PER IL CONSORZIO
si terranno entro l’anno, se il Covid lo permetterà.
IL PARERE DELL’ASSOCIAZIONE DEI CONSORZI DI BONIFICA
Vito Busillo, vicepresidente nazionale dell’Anbi, l’associazione dei consorzi di bonifica d’Italia sul punto ha commentato: «E’ giusto che un atto di programmazione così importante nella vita di un ente consortile come il piano di di Classifica per il riparto della contribuenza debba essere adottato dall’assembla dei consorziati. Ricordo che l’Anbi ha adottato una best practice per i piani di classificazione che può essere un utile strumento per orientarsi e speriamo che vengano seguiti da tutti gli organi eletti».
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