L’opposizione evidenzia che esiste una crisi amministrativa
La votazione sulla mozione di sfiducia al sindaco Salvati ha certificato che il Sindaco gode della fiducia di una minoranza di consiglieri, solo 11 su 24. E’ evidente, quindi, che è scomparsa la sua maggioranza, con la conseguenza che tra ricatti e rimasti le cose per la città andranno sempre peggio.
Esemplare il comportamento dei 10 consiglieri presentatori della mozione di sfiducia che, pur provenendo da storie e percorsi diversi, con coerenza hanno votato la sfiducia compatti, sfiducia alla quale si è unita un consigliere comunale di maggioranza.
Quando abbiamo deciso di presentare la mozione di sfiducia per ritornare al voto tra qualche mese, in primavera, quando voteranno gli altri comuni, eravamo proprio partiti dalla constatazione che tra litigi, incarichi vari, rimpasti e azzeramenti Salvati – qualora lo fosse mai stato – non era più in grado di amministrare.
E’ vero, con il voto di ieri il sindaco non è caduto, ma questo anche grazie a due consiglieri che hanno scelto di non scegliere, astenendosi e non votando né la fiducia né la sfiducia. La loro astensione, politicamente, rappresenta la scelta di chi si ferma a metà strada per capire se vale la pena continuare o tornare indietro, in attesa del rimpasto. Questo è. Ma questo non cambia lo stato dei fatti: la crisi dell’amministrazione salvati è conclamata e irreversibile.
Noi, ora, continueremo con fermezza e coerenza, a fare le nostre battaglie di opposizione, nell’interesse della città. Siamo convinti ed oramai è chiaro anche alla città che Salvati e la sua amministrazione siano un edificio progettato male, ed irrimediabilmente pericolante. Prima questo edificio cadrà, meglio sarà per Scafati e per risolvere i problemi che si accumulano irrisolti.