Cgil, Cisl e Uil sul piede di guerra
La replica del Direttore Generale alle legittime rivendicazioni delle Organizzazioni Sindacali è priva di senso e dimostra come non ci siano motivazioni valide e strutturate dietro la scelta di evitare il confronto con le rappresentanze dei lavoratori.
Il Direttore dell’ASL avrebbe fatto meglio a continuare a dormire il sonno dei giusti che svegliarsi e fare illazioni di cattivo gusto. Infatti dal chiuso della sua stanza non si è reso conto che tutte le organizzazioni sindacali confederali hanno indetto lo stato di agitazione, in previsione dell’organizzazione di una giornata di sciopero e quindi se interlocutori preferenziali potessero esserci stati, lo sarebbero stati tutti – dichiarano i Segretari Generali di CGIL FP – CISL FP – UIL FPL di Salerno, rispettivamente Antonio Capezzuto, Miro Amatruda e Donato Salvato.
La Direzione Generale forse non ha ancora capito che il settore del servizio personale è il punto di transito che è costretto a veicolare tutte le istanze dei lavoratori, al fine di evitare continui contenziosi e diffide e quindi è un livello di snodo, all’interno del quale si contemperano esigenze dei lavoratori e quelle dell’azienda. Infatti il contenzioso lievitato enormemente nei confronti dell’ente, mostra l’immobilismo assoluto che sta caratterizzando l’attuale gestione che se protratto ancora per pochi giorni, porterà al collasso l’azienda.
Corto circuito comunicativo? Spiace dover rilevare che è l’ASL Salerno a vivere un vero e proprio cortocircuito amministrativo. Continueremo a tenere accesi i riflettori e a proseguire nella mobilitazione rispetto ad un’Azienda priva di Dirigenti capaci di dialogare e soprattutto di fare il proprio mestiere anche se lautamente compensati.