Classe 1922,laureata in Lettere Classiche alla Federico II di Napoli, una delle prime donne del territorio ad ottenere il prestigioso titolo di studio, conquistato con grande determinazione, sfidando la mentalità dell’epoca e quella dei suoi stessi genitori, che sebbene benestanti, non vedevano di buon occhio il fatto che la figlia femmina proseguisse negli studi piuttosto che dedicarsi a mettere su famiglia
In tanti, amici, conoscenti, familiari, ex studenti, hanno voluto raggiungere la professoressa Antonietta Picarella, anche solo con una telefonata e con un omaggio floreale, per fare gli auguri alla centenaria sangiorgese. La pandemia non ha fermato i festeggiamenti, che se pure in famiglia e circoscritti agli affetti più cari, presenti le due figlie Maria Giacinta e Celeste, i quattro nipoti e pochissimi familiari, hanno scandito i momenti salienti della lunga vita della donna.
A casa dell’arzilla nonnina è giunta anche la sindaca di Castel San Giorgio Paola Lanzara che ha consegnato alla centenaria una targa ricordo e portato gli auguri a nome dell’amministrazione comunale e di tutta la comunità di Castel San Giorgio che idealmente si è stretta intorno alla longeva concittadina.
«La storia di Antonietta Picarella deve rappresentare uno stimolo per le giovani generazioni-ha detto la sindaca Paola Lanzara – il suo percorso umano e professionale rappresentano una lezione di vita anche per i tempi moderni, perché 80 anni fa, mentre l’Italia era in guerra, Antonietta ha voluto a tutti i costi studiare, laureandosi a pieni voti in Lettere Classiche all’Università Federico II di Napoli. È una delle prime donne laureate del nostro territorio, a lei guardiamo come fulgido esempio di tenacia ed impegno femminile e le auguriamo ancora tanti anni insieme a noi».
È stata poi la centenaria a ricordare un episodio della sua carriera universitaria che ancora tiene bene a mente. «Ho incontrato tante difficoltà per potermi laureare – ha raccontato la dottoressa in Lettere Antonietta Picarella – primi fra tutti i miei genitori, all’epoca le donne dovevano sposarsi e mettere su famiglia, e poi ricordo un professore in particolare, il prof. Arnaldi di Latino, superare quell’esame era davvero una grande impresa, pensate che bocciò il figlio per ben 8 volte, io lo superai con successo e da allora i miei genitori non mi ostacolarono più e capirono che ero nata per studiare, ancora oggi, a 100 anni, amo i miei libri e amo leggerli» – ha sottolineato con gli occhi lucidi la centenaria. Con Antonietta Picarella sono ben 5 i sangiorgesi che hanno raggiunto il traguardo dei 100 anni, a riprova del fatto che in paese si vive bene e a lungo.