Silba, sindacati in agitazione per gli stipendi non pagati

I lavoratori delle strutture sanitarie private attendono che venga rispettato l’obbligo dello stipendio ribadito dinanzi alla Prefettura

Le Segreterie provinciali di FP CGIL e UilFpl sono  nuovamente in agitazione per il mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti della Silba, la Società, di cui è amministratore unico Giovanni di Giura, che gestisce tre importanti strutture sanitarie private locali, Villa Silvia e Montesano di Roccapiemonte e Villa Alba di Cava de’ Tirreni.

In una lettera inviata all’amministratore unico, al Consiglio di Amministrazione e per conoscenza anche al Prefetto di Salerno, al Direttore Generale ASL Salerno, all’Ufficio Contabilità Sanità accreditata ASL Salerno e a tutti gli oltre 300 dipendenti, le segreterie territoriali denunciano ancora una volta il comportamento scorretto dell’azienda.

«Le scriventi Segreterie Territoriali rimangono esterrefatte di fronte all’ennesimo e consolidato atteggiamento di menefreghismo messo in atto dalla Silba S.p.A. e di chi per essa lo rappresenta -si legge nella missiva – nel merito, si è costretti nuovamente a constatare che, l’obbligo di corrispondere gli stipendi ai dipendenti, ribadito innanzi alla Prefettura e sollecitato più volte dalle OO. SS., sembra esser diventato esclusivamente balia di chi, in spregio alla correttezza delle relazioni e degli impegni assunti, decide a proprio piacimento se, come e quando pagare, senza tenere in alcuna debita considerazione il personale dipendente, le sigle sindacali e i doveri datoriali.

Ogni tentativo di far comprendere all’Amministrazione che il rispetto e il buon senso sono alla base di un’Azienda seria, costruttiva, manageriale e soprattutto che valorizza il capitale umano, è caduto nel vuoto. Ancor oggi, ci si trova di fronte ad un muro relazionale, si invita/diffida a corrispondere la mensilità maturata di dicembre 2021 e a risolvere tutto quanto lasciato sospeso ed oggetto di raffreddamento innanzi al tavolo prefettizio, cfr. protocollo UIL FPL 26/2002, e, l’Amministratore, invece di pagare immediatamente il salario ai lavoratori o, per lo meno dare, per decenza, un minimo di chiarimento circa il ritardo, si limita  ad una sterile comunicazione di convocazione, convocazione che non ha ragione di esplicarsi, se l’impegno fondamentale del pagamento stipendiale non si è ancora realizzato.

Tale comportamento è la chiara manifestazione della noncuranza riservata ai lavoratori, della mancanza di attenzione riservata al ruolo delle sigle sindacali, nonché, ancor più grave, dell’incapacità di gestire progettualmente le dinamiche aziendali.Corrispondere ai lavoratori quanto dovuto per le loro prestazioni è un dovere per l’Ente e un diritto quesito per i dipendenti. Nulla giustifica la convocazione e la conseguente partecipazione alla delegazione trattante per il 26 gennaio p.v., se è venuto meno il pilastro fondamentale dell’incontro: il pagamento congruo della mensilità.

Per quanto innanzi esposto, le scriventi Segreterie, stigmatizzando l’atteggiamento datoriale, non intendendo più ascoltare chiacchiere, diserteranno il tavolo del 26, riservandosi di incardinare, sin da ora, lo stato di agitazione di tutto il personale dipendente.». La lettera è stata firmata da Angelo Di Giacomo della Segreteria FP CGIL, Carmela Criscuolo, Franco D’Amato, Massimo Ferrentino della RSA CGIL, Filomena D’Aniello della Segreteria UIL FPL, Giovanni Celeste Alfonso Palumbo della RSA UIL FPL.

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