Il medico paganese a Piazza Pulita di La7 per spiegare la sua posizione sulle cure domiciliari della Covid
Gerardo Torre a Piazza pulita, la trasmissione di approfondimento di La7, riceve elogi per il suo operato pur se non sono mancate le perplessità. Probabilmente sì è capito qualcosa di più dell’intera vicenda che riguarda il medico paganese che è sotto procedimento disciplinare all’ordine dei medici di Salerno.
Torre ha ripetutamente sottolineato l’errore di un sistema di cura del paziente positivo al Sars Cov 2 fatto di prescrizioni di farmaci a distanza e di mancate visite del paziente, rinunciando di fatto a curare realmente il paziente. «Una pandemia non si cura in ospedale ma soprattutto sul territorio», ha affermato Torre anche se Agostino Miozzi – già coordinatore del Cts ha rettificato dicendo che si cura anche in ospedale ricevendo un assenso del medico paganese.
TORRE E LE CURE A CASA DEI PAZIENTI
Gerardo Torre è andato come medico di base a visitare tutti i suoi assistiti con il Covid, curando i sintomi causati dall’essere contagiati dal Sars Cov 2 e non lasciandoli alla sola somministrazione di Tachipirina o altri antinfiammatori e alla famosa vigile attesa. Torre ha attaccato l’esistenza di protocolli di cura. Il professor Miozzi ed altri ospiti prima di lui hanno sottolineato che le linee guida ministeriali non sono delle prescrizioni ma delle raccomandazioni.
Una precisazione riportata pure nella sostanzialmente inutile sentenza del Tar che le revocava ed anche dal Consiglio di Stato nella sua ordinanza presidenziale (vedi i due articoli di commento del professor Giovanni D’Alessandro sul punto). Non esiste alcuna linea guida che sia vincolante. È chiaro da sempre che un medico ha delle linee guide di riferimento e se ne può discostare, in scienza e coscienza, ma assumendosene la responsabilità. Se si discosta da queste e ci sono delle conseguenze negative per il paziente il responsabile è il medico, se non se ne discosta e per il paziente ci sono problemi, in teoria non ne sarebbe responsabile.
Torre ha affermato di aver curato a casa pazienti anche con la polmonite, senza particolari problemi. In realtà nessuno e niente ha mai impedito ai medici di curare andando a casa dell’ammalato e non prescrivendo farmaci necessari non previsti nel protocollo. Torre ha sottolineato in maniera molto vibrata la mancata discesa in campo di molti suoi colleghi di medicina generale incorrendo in problemi deontologici e quindi disciplinari.
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TORRE E I VACCINI
L’affermazione che ha suscitato interdizione è quella sulla non automaticità della somministrazione dei vaccini. Un’affermazione che poteva essere equivocata come lo è stato anche durante la trasmissione di Piazza Pulita.
Torre ha sostanzialmente detto che non si può procedere in maniera automatica alla vaccinazione di tutti. Il medico paganese voleva dire che è necessario visitare la persona per poi avviarla alla vaccinazione per riscontrare l’assenza di eventuali motivi di impedimento. Detta in questo modo, l’affermazione è condivisibile, visto che è quello che fanno i medici vaccinatori prima di dare l’ok alla vaccinazione anche molti medici di base che forniscono informazione ai pazienti sull’assenza di motivi ostativi.
Torre ha sottolineato il ruolo importante del medico di famiglia anche nella vaccinazione perché conosce la storia dei suoi assistiti e quindi eventuali cause interdicenti ed ha maggiore capacità di convincimento e rassicurazione dei timorosi. Alla fine più volte Torre si è “beccato” complimenti sul del bravo medico ma forse se fosse stato più chiaro e meno ad attacco frontale dei suoi colleghi non sarebbe incappato nel procedimento disciplinare.