Potrebbe convincere un altro 4 o 5% della popolazione restia a vaccinarsi, limitando le persone scoperte dal vaccino a numeri minimi. La sua efficacia
Doveva arrivare a fine dicembre ma Novavax in Italia sarà consegnato dal 15 febnbraio (in Francia dal 21), anche se alcune dosi potrebbero arrivare prima, si parla anche di fine mese, pare in un alcune strutture vaccinali del Lazio.
Già le regioni si stanno preparando per ricevere il vaccino e somministralo in alcuni hub. Nel Lazio, ad esempio, il Novavax somministrato in 15 hub, di cui sette a Roma. Le dosi di questo nuova vaccino saranno riservate solo per le prime somministrazioni degli over 18. Il richiamo verrà effettuato dopo 21 giorni.
COME FUNZIONE IL NOVAVAX
“I vaccini in distribuzione, che si basano sulla tecnologia a mRNA non sembrano in grado di schermare completamente l’organismo dalla variante Omicron. Forse una piattaforma differente, come quelle a base di proteine, potrebbe offrire una protezione più duratura”.
Lo sottolinea all’AGI Paolo Vezzoni, ricercatore presso l’Istituto di ricerca genetica e biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irgb), spiegando che, viste le curve epidemiologiche e i numeri associati alla diffusione della variante Omicron, potrebbe essere utile valutare l’efficacia di una vaccinazione differente. “I vaccini come Pfizer e Moderna – spiega l’esperto – introducono nelle cellule l’RNA virale, che stimola la produzione di proteina spike virale, mentre i vaccini di tipo tradizionale, come Novavax, introducono direttamente la proteina, che attiva la riposta immunitaria. L’efficacia del vaccino dipende anche dal tipo di risposta immunitaria elicitata dal vaccino”.
Il meccanismo alla base del quale gli anticorpi riconoscono la proteina può inoltre influenzare la risposta immunitaria sviluppata a seguito della vaccinazione. “La situazione emergenziale continua a provocare disagi, difficoltà, infezioni, ricoveri e decessi – commenta Vezzoni – credo sia opportuno evidenziare l’importanza di tutte le azioni di ricerca e monitoraggio, vagliando tutti i mezzi a nostra disposizione per contrastare la diffusione del contagio.
Un’accurata protezione vaccinale è fondamentale per prevenire il contagio e le infezioni gravi. Non sappiamo se i vaccini proteici siano più o meno efficaci nel lungo termine rispetto alle piattaforme a mRNA, né quale sia la migliore strategia di protezione per la popolazione, ma credo che sia il caso di progettare degli studi specifici per rispondere a questi interrogativi”.