In una confusione generale, a pochi mesi dalle elezioni, tutto sembra in alto mare e il ritorno in campo di Antonio Romano anima il dibattito politico in città. La posizione dei singoli partiti e schieramenti
L’argomento politico del giorno a Nocera Inferiore sono le manovre che l’ex sindaco Antonio Romano starebbe facendo per trovare uno spazio da candidato sindaco di una coalizione trasversale o quantomeno giocare un ruolo nella scelta del successore dell’uscente primo cittadino Manlio Torquato.
Tentativi che la dicono lunga sulla situazione politica cittadina, visto che un uomo di esperienza come l’ex sindaco potrebbe aver visto lo spazio per una nuova coalizione di fronte alla sconquasso della politica nocerina. Insomma, il momento giusto per rientrare in campo, per convogliare su di sé o su un nome da lui individuato gli scontenti di tutti i campi. Una coalizione di impronta civica per tentare di essere un candidato non di bandiera, come lo fu Manlio Torquato, vincendo perfino contro gli schieramenti politici di centro destra e centro sinistra.
L’OCCASIONE A DESTRA
Il terreno per una candidatura è fertile per un progetto trasversale e Romano questo lo sa. Il centro destra da due anni cerca un candidato sindaco, inanellando una serie di no. Di mezzo ci sarebbe la proposta della civica Tonia Lanzetta che non sarebbe ostile ad un’aggregazione di provenienza anche di centro destra ma non con i partiti. Sul nome della consigliera comunale di opposizione non ci sarebbe, però, una larga aggregazione, con l’intero centro destra che vaga alla ricerca di una dimensione.
L’OCCASIONE A SINISTRA
Il centrosinistra parte dallo svantaggio di non aver ufficializzato ancora un candidato sindaco. Al momento, infatti, c’è l’autocandidatura del consigliere comunale Paolo De Maio del Pd, che sta lavorando da anni a questo obiettivo. In campo nel Pd c’è anche4 il presidente del consiglio comunale, Fausto De Nicola, venuto fuori da una mancata elezione al consiglio provinciale, addossata da molti proprio al Pd nocerino. Un nodo da sciogliere non da poco, con sullo sfondo il vicesindaco Federica Fortino, che potrebbe spuntare alla lunga sui due compagni di partito.
Ma il Pd nocerino sconta nell’elettorato una mancata simpatia per il governatore De Luca, incolpato di non aver dato il Dea di secondo livello agli ospedali dell’Agro e, in generale, di aver fatto poco per Nocera. In questo quadro, la decisione di non ufficializzare il nome di un candidato a sindaco del centro sinistra è un suicidio, ma nel Pd sono abituati a farlo, Battipaglia e Eboli insegnano! Sarebbe stata utile una candidatura partita dal basso, con le primarie, ma queste sono mosse evidentemente troppo utili per essere prese in considerazione.
E c’è da scongiurare il pericolo di chi tra i possibili candidati non ceda alla tentazione di candidarsi con una propria lista per mandare in malore più gli amici che gli avversari.
Le altre forze del centro sinistra, anche quelle del campo civico sono in difficoltà, alcune allo sbando.
Tra i socialisti c’è una parte che guarda al progetto di Antonio Romano e un’altra che vuole un rapporto prioritario con il Pd.
I CIVICI E I “NON ALLINEATI”
I civici sono in parte vicini a un progetto contro il Pd a prescindere, esempio Ilario Capaldo. Un’altra parte di “non allineati” sono pronti a fare qualcosa contro il Pd ma mai con il centro destra (Gianfranco Trotta o gli ex socialisti e ex Pd). Una terza parte segue Torquato a prescindere.
IL MOVIMENTO CINQUE STELLE
Dopo cinque anni di rappresentanza formale del Movimento ma di una presenza poco visibile nella politica nocerina, con le regole di M5S di marca contiana c’è chi pensa alla costituzione di liste civiche. Il problema è, però creare un’ossatura di un Movimento che al momento non c’è.
L’ESTREMA SINISTRA
Il variegato modo della sinistra non rappresentata da Pd e Psi, al momento sembra ferma. Tranne le iniziative di Potere al Popolo, la costruzione di un’alternativa elettorale appare ancora in alto mare.
IL QUADRO
In questo quadro, Antonio Romano con il suo entourage, quello che ha governato la città dal 2002 al 2010, potrebbe tentare il colpo di federare tanti in un progetto civico. Un’idea che possa andare dai dissidenti di area socialista e del Pd a Fratelli d’Italia, se FdI, però, accetterà di non presentarsi con il simbolo di partito. Una decisione difficile per Fratelli d’Italia, visto che l’ordine di scuderia nazionale è quello di presentare il simbolo in tutta Italia. Se Fdi si presentasse con il suo simbolo, a Nocera molti di area di sinistra verrebbero meno in un progetto trasversale.
L’OSTACOLO MAGGIORE
La seconda sindacatura di Antonio Romano si interruppe nel 2010 due anni prima della scadenza per la dimissione di 16 consiglieri comunali, buona parte della sua stessa maggioranza.
Nelle elezioni del 2011 e quelle bis del 2012, la scelta fu per Manlio Torquato, con maggioranza inattesa il primo anno e senza appello alcuno la seconda.
Una campagna elettorale di Torquato premiata da un elettorato che chiedeva una precisa discontinuità dall’amministrazione Romano, senza se e senza ma. Non è facile pensare che l’elettorale torni facilmente indietro su quelle scelte né per chi volle o si candidò con Torquato oggi poter far un doppio salto all’indietro e chiedere il consenso per quello che era un esempio da non seguire. E già s’immagina una campagna elettorale di fuoco con attacchi non da poco conto.
MANOVRE TRA OBIETTIVI PRIMARI E SECONDARI
Tante le manovre in questi giorni di diversi candidati che in realtà potrebbero essere finalizzate a una propria candidatura a un ritiro in caso della costituzione di aggregazioni più ampie.
La partita, in realtà, si rimanda a fine febbraio, quando saranno chiari gli equilibri nazionali seguiti all’elezione del presidente della repubblica, alla decisione della durata della legislatura (se si concluderà quest’anno o il prossimo, a scadenza naturale) e a quando si voterà per le amministrative (a maggio-giugno o a settembre-ottobre). Elementi talmente importanti che relegano le manovre di questi giorni a meri lavoratori preparatori, propagandate con i classici sistemi ma alla fine che possono essere tanto propedeutici a operazioni serie quanto a fuochi fatui.
LA SCONFITTA
In tutto questo incontrarsi tra esponenti politici locali c’è una grande assente: Nocera Inferiore. Si parla di aggregazioni su nomi, ma non su una comune visione di città per il futuro, sulla necessità di non far tornare ad essere Nocera la città dove hanno un peso notevole i costruttori edili e si sperperano soldi pubblici con lavori sproporzionati alle possibilità di un comune che non arriva a 50mila abitanti.
Il Pnrr potrebbe far gola a troppi, anche in Nocera e non vorremmo ritrovarci con periodi di grandi spese e decenni senza neanche i soldi per tagliare l’erba nei giardini pubblici. C’è da escludere che le opere pubbliche e la pianificazione territoriale rispondano ad interessi di pochi e non della maggioranza dei cittadini. Su tutto questo c’è bisogno di un impegno di chiunque sarà candidato. Sconfitta rischia di essere una città sotto i colpi dei tatticismi e delle mancate prese di posizione.