La Salernitana costretta a giocare in nome del Dio denaro

Il punto di Fabio Falcone sul campionato Granata e dintorni

La Salernitana sarà costretta a giocare al Bentegodi per non incombere nel 3 a 0 a tavolino. Il mondo intero è stretto in una morsa che sembra non avere fine e questi signori della Lega di serie A si preoccupano di salvaguardare guadagni e spettacolo.

Le attività commerciali soffrono di continuo ma osservano scrupolosamente le regole imposte nonostante confusione. Il presidente del Consiglio del Ministri, Mario Draghi chiama il capo della Figc, Gabriele Gravina, ma solo per consigliargli di valutare uno stop del campionato. Con il Calcio SuperMario non si impone, non decide, non si assume la responsabilità e come sempre la palla passa al cittadino che tanto comune non è, altrimenti avrebbe dovuto osservare quanto meno il buon senso!

Il buon Gravina fa notare che si perderebbero milioni e si andrebbe in difficoltà con lo svolgimento dell’intero calendario sportivo e quindi si va avanti, magari riducendo ancora più la capienza degli stadi o chiudendoli addirittura e come sempre, di nuovo, a discapito del tifoso, la cui unica “colpa” è di vivere in un Paese governato dalla confusione totale e incapace di garantire la sicurezza senza usare mezzi drastici.

Questo maledetto virus c’è ed è pericoloso e mortale ma il messaggio che sta passando tramite il calcio è tutt’altro che questo. Come si può fare comprendere ad un giovane la gravità di questa pandemia, quando ad una squadra di calcio basta mettere in quarantena 1 positivo e continuare a giocare, poi ne esce un altro ma si continua lo stesso? Così non va! Insomma, ai giovani si fa comprendere che ci sono due pesi e due misure, una la gente comune che al minimo problema va in quarantena per giorni, per il calcio, invece, si fanno parzialità in nome del Dio denaro.

Il virus c’è, lo ribadiamo, quindi va fermato tutto, ogni cosa finché non si esca definitivamente da questa maledetta pandemia e se qualche società fallisce pazienza, non è certamente migliore di tante piccole attività che stanno fallendo, di tanti padri di famiglia che lottano contro regole severe e talvolta irrazionali! La legge è uguale per tutti, o almeno così dovrebbe essere.
Fabio Falcone

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