Giuliano Amato presidente della Corte costituzionale

Ministro, presidente del consiglio, giudice costituzionale, docente universitario è tra le figure maggiori nel Paese

Giuliano Amato è stato eletto all’unanimità presidente della Corte Costituzionale. L’esito è stato comunicato dal segretario generale della Consulta Umberto Zingales. Giudice con maggiore anzianità, Amato è stato vicepresidente della Corte Costituzionale dal settembre 2020 sotto le presidenze di Morelli e Coraggio.

CHI È GIULIANO AMATO
Il neopresidente della Consulta Giuliano Amato è nato a Torino il 13 maggio 1938 ed è stato nominato giudice costituzionale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 12 settembre 2013 (ha giurato il 18). Professore emerito all’IUE di Fiesole e alla Sapienza di Roma, è stato un esponente del Partito Socialista Italiano per oltre 30 anni, e brevemente all’Ulivo. Il 2 giugno 2008, dopo l’esperienza come ministro degli interni (2006-2008), ha pubblicamente annunciato il suo “allontanamento definitivo” dalla politica.

Membro del Parlamento per 18 anni, ministro dell’Interno, due volte ministro del Tesoro e due volte Presidente del Consiglio, ha anche presieduto la Commissione Internazionale sui Balcani nel 2003-2005 ed è stato Vice Presidente della Convenzione sul futuro d’Europa nel 2002-2003. Honorary Fellow dell’American Academy of Arts and Science, il 21 dicembre 2021 è stato nominato all’unanimità anche Acade’mico Honorario della Real Academia de Ciencias Morales y Politicas.

È stato Presidente della Scuola Superiore Sant’Anna e dell’Istituto Treccani, nonché, dal 1994 al 1997, dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust). E’ Presidente onorario del Centro Studi Americani di Roma e Presidente della Consulta scientifica del Cortile dei Gentili. E’ Direttore scientifico del quadrimestrale Mercato, Concorrenza e Regole, edito da Il Mulino. Numerosi i suoi articoli su antitrust, libertà individuali, forma di governo, integrazione europea e su vari temi politici. Il professor Amato ha redatto 171 decisioni dal suo ingresso alla Corte costituzionale, nel 2013, fino ad oggi.

Alcune delle pronunce più significative sono pubblicate sul sito online della Consulta nella pagina del Presidente. Tra queste si ricordano quelle in materia di diritti fondamentali e diritto all’identità personale. In particolare, le pronunce sulla trasmissione ai figli del cognome materno (n. 286/2016 e n. 18 del 2021), la sentenza che ha eliminato la necessità dell’intervento chirurgico per la rettifica anagrafica del genere (n. 221 del 2015) e quella che ha esteso agli stranieri l’accesso al servizio civile (n. 119 del 2015).

Vanno inoltre ricordate le pronunce in materia di prevenzione (sentenza n. 178 del 2021) e di prestazioni assistenziali e previdenziali ai condannati (sentenza n. 137 del 2021) nonché quelle sull’ordinamento penitenziario minorile (n. 263 del 2019 e n. 231 del 2021). In tema di rapporti tra poteri dello Stato, si rammentano le pronunce sul sindacato sui regolamenti parlamentari (n. 120 del 2014) e, da ultimo, sulle ragioni dell’efficienza e tempestività delle decisioni parlamentari in materia economica e di bilancio (n. 60 del 2020) nonché sull’abbinamento tra consultazioni referendarie e amministrative (ordinanza n. 195 del 2020).

AMATO SUL PRESIDENZIALISMO
“L’elezione diretta non può essere vista come qualcosa che da solo si innesta in un sistema lasciato così com’è”. Lo ha detto il neo presidente della Consulta Giuliano Amato, rispondendo, nel corso della conferenza stampa con i cronisti dopo la sua elezione alla guida della Corte, a una domanda relativa all’elezione diretta del presidente della Repubblica. “Se uno decide di applicarlo deve cambiare orologio per evitare pasticci: l’orologio americano è poco adatto al nostro polso e come minimo bisognerebbe pensare a quello francese”, ha aggiunto.

IL RICORDO A NOCERA
Di un personaggio di questo calibro l’accostamento a un ricordo di una delle sue tante lezioni può sembrare fatto provinciale e forse lo è. Ma, la sua lectio magistralis al corso di formazione all’impegno sociale e politico della della Libertas Alfaterna sulla tassazione e sviluppo economico, inserite in un quadro internazionale, ormai 31 anni fa, dimostrando di avere una visione per il futuro che poi ha trovato conferma nel tempo trascorso. Il presidente di quel corso era Andrea Palumbo, il direttore uno dei maggiori studiosi del diritto italiano, il professore Vincenzo Buonocore.

loading ads