Gli elementi a supporto della decisione della Regione di fermare le lezioni in presenza della scuola dell’infanzia, delle elementari e medie, mentre anche il Governo impugna il provvedimento campano
Oggi si discute del ricorso presentato da alcuni genitori contro la chiusura alle lezioni in presenza della scuola dell’infanzia, delle elementari e medie in Campania. La Regione elenca i motivi per i quali è arrivata a questa decisione, Intanto, anche il Governo impugna il provvedimento del Governatore Vincenzo De Luca.
La Regione chiarisce al Tar, che aveva chiesto entro le ore 11 di questa mattina gli elementi a supporto della sua decisione di fermare le lezioni fino alle medie, ecco quali sono:
[leggianche]
1) Nessuna violazione del decreto legge n.111/2022, risultando provata una condizione di eccezionale e straordinaria necessità attestata, tra l’altro, da:
-Rt di ospedalizzazione pari a 1,78, che indica il raddoppio dei ricoveri Covid in arco settimanale;
– esaurimento posti letto pediatrici Covid, nella regione con popolazione più giovane d’Italia;
– blocco già decretato delle attività sanitarie di elezione;
– previsione di certo esaurimento di posti letto di degenza Covid nel breve periodo in mancanza di misure immediate;
2) Le misure nazionali non sono fondate sul parere tecnico-scientifico del CTS, che non è stato convocato, contrariamente a quanto richiesto da tutte le Regioni per assumere decisioni consapevoli;
3) Al contrario, l’Ordinanza regionale è fondata su un’istruttoria tecnica che tiene conto:
– dei dati più aggiornati della Cabina di regia nazionale;
– delle valutazioni dell’Unità di crisi regionale;
– della richiesta di presidi e Sindaci che segnalano criticità non risolvibili a breve;
4) Le misure previste dal decreto governativo sono inattuabili e del tutto virtuali, almeno nel territorio regionale della Campania, tenuto conto che:
– vi è impossibilità di assicurare il contact tracing e insostenibilità dei carichi da parte delle ASL, attestata dai dirigenti scolastici e da tutti i Direttori generali delle AASSLL campane;
5) In caso di sospensione dell’ordinanza vi sarebbe un danno irreparabile per la popolazione giovanile data la previsione del picco dei contagi per fine gennaio, in presenza di una bassissima percentuale di vaccinazione sotto i 12 anni;
6) Le misure previste dall’ordinanza regionale sono equilibrate e proporzionate: tutte le scuole sono aperte; si prevedono solo tre settimane di didattica a distanza per medie inferiori ed elementari.
Tre settimane di respiro per i Presidi, i Sindaci e le AASSLL (Aziende Sanitarie Locali) che ne hanno fatto richiesta per ampliare la fascia dei vaccinati e scavallare il picco dei contagi.