Scatena il panico in famiglia, in chiesa, per strada e al pronto soccorso, va al Tso

Venticinquenne di Castel San Giorgio protagonista di un pomeriggio da incubo iniziato a Castel San Giorgio e proseguito all’ospedale di Nocera. Aggrediti agenti di polizia municipale, sconosciuti per strada e sanitari

Semina il panico in famiglia, poi disturba non poco un funerale e poi scatena violenza al pronto soccorso dell’Umberto I. È stato un pomeriggio da incubo, quello vissuto pochi giorni fa a Castel San Giorgio e con una coda al pronto soccorso di Nocera Inferiore, con l’intervento della polizia locale, poi dei carabinieri ma che non ha procurato danni maggiori grazie al coraggio e all’intervento dei sanitari del pronto soccorso, uno dei quali ha subito anche le conseguenze del suo intervento a difesa dei colleghi e degli altri ammalati.

Protagonista, D.A., un 25 enne di Castel San Giorgio affetto da vari disturbi comportamentali e della personalità e attenzionato dagli uffici delle politiche sociali che ne avevano chiesto l’ingresso in una struttura specializzata.

LE VIOLENZE
Il 25enne si è prima scagliato contro il padre, che è riuscito a fuggire dalle violenze del figlio, poi è sceso in strada, qui ha aggredito un giovane incontrato casualmente (spaventi e qualche lividura per lui), fino ad entrare nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, durante la celebrazione di un funerale. D.A., accompagnato da un cane, ha cominciato ad urlare ed a scaraventare a terra il leggio, davanti agli atterriti familiari del defunto.

La situazione non è degenerata, grazie anche alla calma del sacerdote che ha continuato nella celebrazione del funerale. Poco dopo sono intervenuti gli agenti di polizia locale ed i carabinieri, ma il 25enne ha aggredito anche i caschi bianchi, colpendoli alla testa e al volto (sette giorni di guarigione per loro). Solo i rinforzi sono riusciti ad avere la meglio su D.A. e a portarlo in ambulanza al pronto soccorso di Nocera Inferiore per un Tso, trattamento sanitario obbligatorio.

Anche all’interno dell’Umberto I sono continuate le violenze e i sanitari sono riusciti a fermarlo anche se un infermiere ha subito lesioni guaribili in una trentina di giorni. Danni anche al pronto soccorso. D.A., su disposizione della magistratura è stato ricoverato in una struttura sanitaria privata.

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