L’aggressione allo studente di Salerno avvenuta il 31 ottobre scorso a lungomare. Nei guaio un ragazzo di Pontecagnano
Questa mattinata, su disposizione della Procura per i minorenni, la Sezione Radiomobile del Comando compagnia carabinieri di Salerno, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare a carico di un minorenne, gravemente indiziato di lesioni gravi ai danni di un coetaneo. I fatti si sono verificati la sera del 31 ottobre a Salerno a Lungomare.
In particolare dalle indagini emergeva, a livello di gravità indiziaria, che nella notte del 31 la vittima, essendosi accorta che era sorta una discussione per futili motivi tra un suo amico ed un giovane sconosciuto, interveniva per sedare gli animi. Malgrado le sue pacifiche intenzioni lo sconosciuto, poi identificato nell’odierno arrestato (17enne di Pontecagnano), lo colpiva repentinamente più volte al volto cagionandogli la frattura del naso e ferite lacero – contuse al viso e al corpo utilizzando un tira pugni.
A seguito dei colpì ricevuti la vittima riportava, come accertato con consulenza tecnica del Pubblico Ministero lesioni gravi con indebolimento della funzione respiratoria. Le tempestive indagini dei carabinieri del Nucleo Radiomobile di Salerno, svolte con grande professionalità e solerzia – coordinate da questo ufficio – consentivano di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti del minore oggi raggiunto da ordinanza cautelare e di ricostruire la dinamica dei fatti attraverso, una serie di convergenti testimonianze, anche in ordine al comportamento tenuto dal minore dopo i fatti.
I FATTI
La ricostruzione in un articolo del 6 novembre scorso
[leggianche]
IL COMMENTO DEL PROCURATORE PER I MINORENNI, PATRIZIA IMPARATO
Quello verificatosi il 30 ottobre scorso, “si tratta dell’ennesimo episodio di gratuita ed insensata violenza giovanile avvenuto in questo centro cittadino, episodio che dimostra, ancora una volta, la sempre più crescente pervasività della cultura della sopraffazione che tristemente caratterizza gli ambienti ‘giovanili di questa provincia. Non può non essere sottolineato, a conferma di quanto sopra detto, come stia divenendo sempre più diffusa tra i giovani l’abitudine di portare con sé strumenti atti ad offendere: detenere un tirapugni ed un coltello, è come avere con se le chiavi di casa o il cellulare.
E questo soprattutto nelle uscite serali vissute in modo sempre in modo più preoccupante non come occasione di svago e socializzazione, ma situazioni nella quale cercare moti Vi futili e pretestuosi per dare sfogo alla violenza. Ormai, infatti essere violento, aggredire gli altri con un qualsiasi pretesto, minacciare i propri coetanei così da portarli ad uno stato di umiliante soggezione e prostrazione, sembra essere un crescente, costante, modo di relazionarsi di alcuni ragazzi, quasi una “moda” tra giovani probabilmente affascinati da modelli devianti.
Senza considerare il fatto che le vittime ricevono da tali imprevedibili ed ingiustificate violenze traumi indelebili nella loro crescita, traumi che inevitabilmente coinvolgono anche il loro mondo di affetti: non solo gli amici del gruppo dei pari spesso presenti agli atti di violenza e frustrati nella loro incapacità di reagire, ma anche i genitori e parenti preoccupati da eventuali ulteriori azioni o ritorsioni nei confronti dei loro cari”.