Anche in Italia si pensa al lockdown ma solo per i non vaccinati, ecco perché

Dal 10 gennaio, inoltre, sarà possibile fare terza dose dopo quattro mesi dalla seconda. Quando arriverà il nuovo vaccino

A inizio mese, la Germania aveva 75mila contagiati da Covid 19 al giorno, oggi, dopo il lockdown dei non vaccinati, crollati a circa 14mila. Sono questi i numeri che oggi portano anche in Italia, come in tutta Italia a pensare a questa soluzione per evitare di arrivare a 100mila positivi giornalieri, con il rischio di bloccare nuovamente l’Italia, le attività economiche, e di far saltare il sistema sanitario con danni sia per i vaccinati sia per i non vaccinati.

Una grave limitazione della libertà personale, ma i numeri sono indicativi per avviarsi su una strada che serva per salvare la popolazione da una malattia che sembra non arrestabile. I non vaccinati in Italia sono cinque milioni con questi ritmi, i non vaccinati saranno infettati entro marzo, come era stato previsto già ad ottobre da numerosi esperti.

LA PROTEZIONE DEI VACCINI
Per proteggere in modo molto alto quante più persone possibile, il generale e commissario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo ha annunciato: “Aumentare il numero di persone vaccinate e che hanno ricevuto il booster ci aiuterà a consolidare la barriera costruita finora con oltre 108 milioni di somministrazioni dall’inizio della campagna vaccinale.

Con l’apertura a quattro mesi, dal prossimo 10 gennaio. Cosiderando le dosi attualmente disponibili e quelle che verranno distribuite nel prossimo mese, si potrà soddisfare la platea di potenziali ricettori”. I vaccini si stanno mostrando una risorsa poderosa per evitare ai positivi di finire in ospedale o morire, molto meno per evitare i contagi.

QUARTA DOSE E NUOVO VACCINO
Mentre in Israele è iniziata la sperimentazione della quarta dose, entro aprile-maggio dovrebbe arrivare il vaccino contro Omicron e Delta. Le due varianti che riescono in alcuni casi a bucare la protezione degli attuali vaccini ma comunque non riescono a far finire in ospedale o morire la quasi totalità dei vaccinati.

SULLA NECESSITÀ DI UN LOCKDOWN
“Le democrazie occidentali hanno abdicato alla possibilità dell’eradicazione del virus. Pensiamo a quello che avviene in Cina, dove per un centinaio di casi chiudono una città di dieci milioni di abitanti: da noi non si può fare. Oggi con Omicron, però, il tentativo deve essere di mitigare la diffusione del virus e spalmare l’aumento dei casi nel tempo, evitando che gli ospedali vadano in tilt.

A questo punto per quel 10% di italiani che non si sono ancora vaccinati oggi c’è un rischio davvero alto di contagi, quindi si potrebbe prendere in considerazione un lockdown, solo per loro, magari limitato a 15 giorni. In Germania ha funzionato molto bene e oggi gli ospedali respirano”. Lo sottolinea all’Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano, schierandosi tra gli esperti che vedono nel lockdown solo per i non vaccinati una strategia per rallentare la corsa di Omicron.

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