60 treni sulla San Severino-Nocera, ma è protesta per i limitatori di altezza

A Roccapiemonte monta la protesta contro le strutture che le ferrovie dello stato vogliono installare per evitare che i camion rompano i fili dell’energia elettrica

Nella frazione Casali di Roccapiemonte non vogliono quelle strane costruzioni metalliche che servano a non far transitare i camion più alti di quattro metri da terra, per evitare che travolgano i cavi dell’energia elettrica della linea ferroviaria da Salerno a Mercato San Severino e da lì a Nocera inferiore.

L’elettrificazione consentirà di far passare 60 treni al giorno, togliendo dall’isolamento ferroviario la Valle dell’Irno e parte dell’Agro nocerino. Una battaglia luna anni, quella dell’elettrificazione, per aumentare il numero dei treni in transito e la loro velocità di esercizio, oltre la diminuzione dell’inquinamento. Ora, però, a ridosso delle stazioni di Codola e di Lanzara-Fimiani, entrambe a Castel San Giorgio, saranno installati almeno tre/quattro grossi limitatori di altezza per camion.

Una sorta di ponti di quattro metri di altezza, per evitare che i mezzi pesanti più alti possano passare e così tranciare i fili della corrente che alimenta i treni. Ponti tra via Della Pace e via Calvanese di Roccapiemonte, che sono invasivi e impattanti, un pugno nell’occhio, e da qui le proteste dei residenti di Casali di Roccapiemonte, non lontano dalle due stazioni di Castel San Giorgio. Giovedì mattina una rappresentanza dei residenti saranno al Comune di Roccapiemonte, in occasione della seduta di consiglio comunale, per chiedere all’Amministrazione di invitare le Ferrovie dello Stato a rivedere la progettualità e a renderla il meno invasiva possibile.

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