Porti di Napoli, Castellammare e Salerno e il loro futuro nel piano di Annunziata

Dall’impatto ambientale alle nuove occasioni e specializzazioni degli scalai portuali

“Una pianificazione strategica” che, in tempi brevi, consentirà a tre porti di modernizzarsi. E’ quella contenuta nel Dpss adottato la scorsa settimana all’unanimità dal comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno centrale, presidente Andrea Annunziata. Il Documento e’ uno strumento fondamentale per la definizione e l’indirizzo delle strategie gestionali degli scali marittimi di Napoli, Salerno e Castellammare e per tutta la portualità e la logistica campana. L’approvazione definitiva “arriverà entro fine anno – dice all’AGI Annunziata – e spero così si potrà partire a breve con i piani regolatori che saranno veloci, che terranno conto della specificità dei settori economici”. Il Dpss “struttura e disegna lo sviluppo a medio/lungo periodo della portualità di sistema, coerentemente con quanto stabilito dal piano nazionale dei Trasporti e della Logistica, dalle direttive europee in tema di portualità e dal piano strategico nazionale della Portualità e della Logistica”.
“Ci prepariamo a una nuova portabilità più sicura e anche meno inquinante – sottolinea il presidente dell’Authority portuale – perché c’è una ricerca di nuove forme energetiche sostenibili. Ma anche un riordino di quanto esiste, in vista delle Zes, per una maggiore integrazione dei porti con le città Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia. Oltre alle dogane, che sono limiti giuridici, questi tre scali entrano dentro la città. L’obiettivo è renderli sempre meno inquinati, sempre più sicuri, sempre più fruibili dai cittadini”. A Napoli, esemplifica Annunziata, “stiamo facendo un lavoro sul molo San Vincenzo con Marina italiana e Cassa depositi e prestiti”. Tutti e tre i porti “sono ben compatibili tra di loro, hanno mission che non si sovrappongono, non c’è concorrenza. Castellammare sarà sempre di più orientato verso Fincantieri, Salerno ha la prevalenza di merci sul turismo essendo soprattutto dedicato al traffico ro-ro e ro-pax, a Napoli invece le crociere la fanno da padrone e qui questa estate abbiamo raggiunto circa i 12 milioni di passeggeri tra crocieristi e imbarchi per le isole”. Altri porti della costa, come quello di Torre Annunziata, che non sono sotto l’Autorità “possono essere inseriti in questo sistema”. “Non dimentichiamo che negli ultimi 15 anni i porti di Napoli e Salerno hanno contribuito molto a portare via dalla strada mezzi su gomma”. Ora c’è bisogno di nuovi spazi all’interno degli scali e “le aree interne saranno sempre più strategiche per il loro futuro”. “Tutte dinamiche previste nel documento – conclude il presidente – stiamo agendo per il riordino, l’ottimizzazione e la modernizzazione delle strutture, e stiamo facendo rigenerazione urbana perché si cresce sempre meglio dove c’è più decoro. L’economia della regione è fatta di turismo e il porto, prima per i cittadini e poi per i turisti, è il biglietto da visita del territorio”. Spetta ora alla Regione Campania approvare il Dpss, entro 60 giorni, previa intesa con il Ministero per le Infrastrutture, sentita la Conferenza nazionale di coordinamento delle Autorità di Sistema Portuale.

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