Si tratta di utilizzare un attraversamento economico, di facile realizzazione, ecologico, ma soprattutto efficace. Già in voga in diverse città italiane ed europee. A segnalare le strisce pedonali 3D l’avvocato Alessandro Lippiello
Il legale di Nocera Inferiore, Alessandro Lippiello, ha inviato una proposta, via mail, al Comune, relativa alla realizzazione sul territorio comunale di strisce pedonali 3D. “Da tempo si registra malcontento nella comunità locale in relazione alla pericolosità che il traffico veicolare costituisce per i pedoni che attraversano la strada sulle apposite strisce pedonali a ciò dedicate.
– spiega Lippiello – Lo scrivente ha anche assistito al (mini) dibattito emerso, pochi giorni orsono, a valle della richiesta di un amministratore di un condominio ubicato in via Napoli, sulla opportunità di installare un semaforo pedonale a chiamata. E pertanto mi permetto di segnalare quanto riscontrato nel corso delle mie trasferte lavorative ovvero che alcuni Stati del nord Europa e del Mondo (Danimarca, Norvegia, Islanda, Thailandia, Australia, Giappone) e, da un pò di tempo a questa parte, anche alcuni comuni in Italia (Alassio, Trieste per quanto di mia conoscenza ma presumo anche altri) adottano un rimedio semplice quanto efficace: realizzazione di strisce pedonali 3D”. Nella missiva, corredata anche da foto, l’avvocato nocerino evidenzia che si tratta di “un semplice accorgimento, economico quanto semplice, di disincentivare l’eccessiva velocità. Un attraversamento di questo genere, difatti, induce i conducenti di un auto/motoveicolo a credere che ci sia qualcosa che blocca la strada con conseguente rallentamento.
In prossimità di tali strisce, difatti, l’istinto è quello di rallentare al fine di evitare di schiantarsi contro quelle che da lontano appaiono essere assi di cemento che levitano a mezz’aria: un modo efficace per prevenire incidenti con i pedoni”. Un rimedio, ecologico, economico, di immediata realizzazione, efficace, non comporta danni ai veicoli come invece avviene per i dossi, evita il costo energetico e di manutenzione per un semaforo, non crea l’ulteriore formazione di traffico, ed ha un certo pregio e rilievo artistico.
La speranza, per il legale, è che “chi di competenza, organi politici comunali, organi deputati al monitoraggio del traffico e alla gestione nonché alla garanzia della sicurezza e della incolumità di famiglie e anziani in primis, possano in maniera lungimirante sperimentare il rimedio in parola certamente all’avanguardia e che, è bene chiarire, non comporta alcuna modifica irreversibile. Peraltro, in relazione al primo dei vantaggi sopra elencati, nell’ottica e in tema di “transizione ecologica”, siffatti rimedi vanno nella direzione dell’impatto (e del costo) zero circostanza che gli impianti semaforici non garantiscono”.
gc
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