Richiesta di proroga delle indagini presentata dalla procura salernitana e notificato al Governatore della Campania
Si allarga l’inchiesta sui presunti appalti affidati dal Comune di Salerno alle cooperative sociali. La procura della repubblica di Salerno ha chiesto al Gip di consentirgli di prorogare le indagini a carico di Vincenzo De Luca, essendo scaduti i sei mesi previsti dal codice, ed essendo necessarie ulteriori indagini ha chiesto al giudice di continuare l’attività investigativa. De Luca è indagato per corruzione in concorso.
Gli agenti della Squadra Mobile di Salerno questa mattina gli hanno notificato un avviso di proroga indagini nei locali del Genio Civile di Salerno dove l’ex sindaco si trovava per registrare la consueta diretta settimanale che va in onda sui canali social. Bocche cucite in procura.
Non si esclude che l’inchiesta possa essere delle cooperative sociali del Comune di Salerno, per la quale nelle scorse settimane erano state eseguite anche dieci misure cautelari. Il Gip potrà concedere l’autorizzazione a proseguire le indagini di sei mesi in sei mesi per massimo 18 oppure respingere una delle richieste di proroga e a quel punto la procura dovrà chiedere o l’archiviazione dell’indagine o il rinvio a giudizio.
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L’INCHIESTA PRINCIPALE
Nell’indagine che ha visto l’esecuzione di 10 misure cautelari, inchiesta risultavano coinvolte 29 persone, tra cui anche il consigliere regionale Nino Savastano (ai domiciliari), il dirigente del settore Ambiente del Comune di Salerno, Luca Caselli (inizialmente ai domiciliari poi rimesso in libertà dal Riesame) e il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli (indagato), ma non De Luca.
Il nome del Governatore, pur non essendo indagato, era apparso già negli atti dell’inchiesta. Nel corso delle indagini, ad esempio, era stata documentata una cena avvenuta a febbraio 2020 e alla quale aveva partecipato anche De Luca insieme ad alcuni rappresentanti delle società cooperative.
L’incontro, secondo la Procura di Salerno, era stato organizzato da Fiorenzo Zoccola, ritenuto dagli investigatori il ‘ras’ delle cooperative sociali del Comune di Salerno. Proprio l’imprenditore in queste settimane ha reso due interrogatori fiume (un totale di 15 ore), prima dinanzi al gip Gerardina Romaniello e poi alla presenza del procuratore Giuseppe Borrelli e dei sostituti Elena Cosentino e Guglielmo Valenti.
Nei verbali, parte dei quali sono ancora coperti da numerosi ‘omissis’, è comparso spesso il nome di De Luca. Zoccola, ad esempio, aveva spiegato ai magistrati che i riferimenti politici della sua cooperativa fossero “esclusivamente Vincenzo e Roberto De Luca” (uno dei figli del Governatore), mentre “con Piero De Luca non ho rapporti perché non c’è affinità”.
Da De Luca, inoltre, Zoccola – secondo quanto riportato – avrebbe ricevuto indicazioni politiche per la ripartizione dei voti in occasione delle Regionali 2020: “Tra Savastano e Picarone, la ripartizione, nella misura del 70 e 30%, fu da me veicolata alle altre cooperative che avrebbero dovuto tenerne conto proprio in considerazione del fatto che anche il rispetto di tali indicazioni faceva parte dell’equilibrio che si doveva garantire”.