Assegni di cura. Pdz contro Asl, le famiglie dei disabili attendono soluzioni definitive

L’incontro al Piano di zona (Nocera) con attivisti e avvocati di Potere al Popolo Agro nocerino-sarnese ha messo in luce il solito guazzabuglio burocratico a scapito delle fasce più in difficoltà

L’impegno che Potere al Popolo Agro nocerino-sarnese ha preso nel seguire la vicenda degli assegni di cura per i disabili gravi non si ferma: lo scorso mercoledì 3 novembre si è tenuto un altro incontro, l’ultimo di una lunga serie, al Piano di zona. Ci sono infatti diversi problemi di lunga data che non hanno ancora trovato soluzione: alcuni arretrati che non vengono liquidati, una discontinuità nei pagamenti che lascia le famiglie in una situazione di difficoltà e incertezza, pasticci nell’assegnazione dei parametri di valutazione, e un sito internet ancora irraggiungibile.

Il problema degli arretrati, da quanto emerso dalle diverse interlocuzioni che Potere al Popolo e il suo Sportello Legale hanno avuto con l’amministrazione, deriva dall’erogazione incompleta dell’FNA 2018. Tale mancanza è dovuta a un duplice ritardo: da parte del Comune, che non ha presentato nei tempi previsti la lista dei beneficiari, e da parte dell’ASL, che non ha convocato gli aventi diritto per le UVI (Unità di Valutazione Integrata) in tempo. Il Piano di zona ritiene di essere parte lesa al riguardo, poiché il suo ritardo è causato proprio dal ritardo dell’ASL, e per questo motivo il Comune pare abbia avviato un contenzioso nei confronti dell’ASL, che sarà oggetto di nostra puntuale verifica.

Altro punto emerso dall’incontro è che la Regione Campania, nel 2020, ha cambiato i parametri di valutazione tra disabili gravi e gravissimi. L’ASL quindi, in sede di valutazione – è la posizione del Piano di zona – ha ritenuto di abbassare i punteggi ad alcuni beneficiari quel tanto che bastava per far rientrare molti casi nei gravi anziché nei gravissimi. Ciò ha comportato per alcune famiglie una totale mancanza di erogazione degli assegni sia per i gravi che per i gravissimi. Nel 2021 l’ASL resasi conto dell’errore nella valutazione ha riportato i parametri dei beneficiari alla situazione precedente, fortunatamente, ma in ogni caso sugli assegni del 2020 non è possibile procedere per eventuali rimborsi.

Da questa “vicenda nella vicenda” emerge che se ai disabili gravissimi gli assegni arrivano spesso a singhiozzo, ai disabili gravi addirittura non arrivano per niente. Questa è un’ulteriore vergogna di cui siamo venuti a conoscenza nel quadro già sufficientemente penoso dell’intera vicenda.

Un’altra criticità sollevata all’attenzione del Piano di zona riguarda l’assoluta inadeguatezza della comunicazione e della trasparenza, che potrebbe essere garantita da un sito internet funzionante ed efficiente. Sito che è stato realizzato ma mai pubblicato, per mancanza – pare – di risorse umane. Un sito ben aggiornato permetterebbe agli interessati di informarsi su determine, liquidazioni e opportunità di accedere a eventuali bonus; tutte notizie, queste, che siamo noi di Potere al Popolo a fornire costantemente.

Infine, un punto fondamentale sul quale Potere al Popolo Agro nocerino-sarnese sta battendo da quando ha cominciato a seguire questa vicenda è la proposta di creazione dell’Azienda Consortile, forma societaria che, laddove viene utilizzata, si dimostra più efficace, maggiormente in grado di realizzare una programmazione dei servizi socio-sanitari, nonché di favorire la stabilizzazione dei lavoratori e la possibilità di accedere a fondi da parte delle istituzioni sovraordinate.

La risposta che abbiamo più volte ottenuto, e che è stata ribadita anche in quest’ultimo incontro, è che questa soluzione incontrerebbe il favore del Comune di Nocera Inferiore, ma l’ostacolo alla sua realizzazione è rappresentato dal Comune di Nocera Superiore, il quale continua a considerare la partecipata una soluzione costosa per i conti pubblici e a preferire la gestione in Convenzione, nonostante questa abbia dimostrato di arrecare difficoltà enormi alle famiglie dei beneficiari.

Il Comune di Nocera Inferiore, a nostro avviso, non è però esente da colpe: sebbene a parole si dimostri sempre “interessata” all’azienda consortile, in sede di votazione approva addirittura all’unanimità di continuare la gestione in Convenzione. Non rappresenterebbe (almeno) un segnale politico da lanciare agli altri comuni dell’ambito una votazione che spingesse nella direzione della gestione partecipata?

È possibile – e qui ci rivolgiamo a tutti i comuni dell’ambito, specialmente a Nocera Superiore – preferire il contenimento dei costi alla garanzia dei diritti dei propri cittadini? È giusto parlare di soluzioni economicamente più vantaggiose per un Comune, quando ci sono decine di famiglie che da innumerevoli mesi lottano per poter assistere dignitosamente, come meritano, i loro familiari e per cercare di risparmiarsi almeno un affanno nelle loro vite già così complicate?

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