L’importante apparecchiatura dell’ospedale di Nocera Inferiore sarà utilizzata per i bimbi nati prematuri: una strumentazione attesa da 30 anni al reparto Sit
Un irradiatore biologico all’Umberto I di Nocera Inferiore. Dopo oltre trent’anni di attesa, grazie all’opera di riorganizzazione e potenziamento di un reparto che rappresenta il motore di tutta la struttura ospedaliera, il Sit-servizio di immunologia trasfusionale, voluta dal primario Carmine Oricchio, giunto a Nocera Inferiore nel 2019, all’ospedale nocerino è arrivato il prezioso macchinario.
L’apparecchio di ultima generazione, arrivato nei giorni scorsi all’Umberto I, servirà per irradiare le sacche di sangue e le piastrine da infondere ai neonati prematuri e a tutti gli ammalati ematologici in attesa di trapianto.
La spesa è stata di circa 200 mila euro provenienti da fondi regionali intercettati dall’instancabile primario ed ottenuti in funzione delle spese di tecnologia per i servizi trasfusionali. Il nosocomio nocerino è stato l’unico ad ottenere tali finanziamenti, grazie all’impegno del direttore del Servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale dell’Umberto I di Nocera Inferiore, Carmine Oricchio.
Il SIT di Nocera Inferiore serve il territorio Nord dell’ASL Salerno, a cui afferiscono dal punto di vista trasfusionale i presidi ospedalieri di Scafati, il Polo Onco-ematologico di Pagani e l’ospedale di Sarno, quindi tutto il territorio dell’agro-nocerino-sarnese, al quale si somma i territori di Cava de’ Tirreni e della Costiera Amalfitana. Un servizio che funziona ininterrottamente, 24 ore al giorno e che serve un bacino di utenza di circa mezzo milione di abitanti.
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L’arrivo dell’irradiatore biologico eviterà soprattutto le lunghe trafile da parte degli autisti che prima erano costretti a recarsi a Salerno o a Napoli per far irradiare le sacche di sangue. «È una macchina di ultima generazione, ad acqua, che non ha bisogno né di una locazione dedicata, né di personale dedicato – spiega orgoglioso ed entusiasta il primario Carmine Oricchio – è un apparecchio che non emette radiazioni ed ha una grande capacità di irradiazione, dalle 5 alle 8 sacche in 5 minuti.
Un altro grande obiettivo raggiunto con passione, tenacia e abnegazione di tutto un reparto – continua Oricchio – grazie anche all’impegno della Regione Campania, della ASL Salerno nella persona del Direttore generale dott.Mario Iervolino e delle dirigenze sanitaria e amministrativa di Nocera Inferiore. Un successo ottenuto da una squadra che crede in ciò che fa e che soprattutto lavora per migliorare la qualità dell’offerta sanitaria e la qualità della vita dei pazienti».
Nonostante la pandemia, il centro donatori dell’Umberto I ha funzionato in questo ultimo anno a pieno ritmo, consentendo al nosocomio nocerino di diventare autonomo sotto il profilo del bisogno di sangue. L’irradiatore è un apparecchio che consente di eliminare i linfociti dal sangue che, se presenti, possono essere dannosi per il ricevente.