Stamattina in conferenza stampa, presso la sede della Cgil di Nocera Inferiore, la proposta di un nuovo modulo ospedaliero ed il rafforzamento delle attuali strutture
Pensare di costruire un nuovo ospedale per l’Agro nocerino – sarnese è la proposta lanciata dalla Cgil che, Arturo Sessa, ha illustrato alla stampa presso i locali della sede nocerina del sindacato.
“Bisogna spingere sui sindaci del comprensorio. In particolare, sulla conferenza permanente, alla quale abbiamo chiesto più volte di partecipare. – ha dichiarato lo storico sindacalista – Alcuni primi cittadini sono d’accordo, ma non basta. Purtroppo, la politica regionale (parlo della Regione e dei consiglieri regionali) non spende una parola per l’Agro nocerino”. Il nuovo modulo ospedaliero potrebbe sorgere tra Nocera e Cava, oppure, tra Pagani ed Angri, lungo la statale 18 quale direttrice principale e nelle vicinanze dell’autostrada. “Ovviamente, dovrà essere eseguito uno studio di fattibilità – ha aggiunto Sessa – e capire se è possibile realizzare la nuova struttura sanitaria. Basterebbero 400 posti, con alta qualità per il territorio”.
Non sono mancate bordate all’attuale direttore generale dell’Asl Salerno. “Si è blindato in via Nizza”, ha commentato il sindacalista di Castel San Giorgio. Non sono passate inosservate le criticità sulla carenza di personale medico e paramedico, rispetto alle quali, è stata chiesta la stabilizzazione e le relative assunzioni. Il sindacato ha poi chiamato in causa il potenziamento dell’ospedale di Pagani, dei Reparti di oncologia ed ematologia, dei laboratori e della necessaria installazione della medicina nucleare.
L’appello di Arturo Sessa ai sindaci dell’Agro è stato chiaro: “Vorremmo una collaborazione più stretta, i sindaci sono una risorsa del territorio. Il comitato dei sindaci è un fatto positivo. Non deve essere però un concistoro, devono convocarci. Abbiamo chiesto un incontro anche sull’ambiente e la qualità delle acque, oltre un confronto sul nuovo ospedale e la sanità del territorio”. Insomma, la Cgil c’è, ed è pronta alla battaglia sulla sanità locale, tanto che sta pensando alla proclamazione dello stato di agitazione, alla raccolta firme, nonché ad una forte presenza in città.
Giuseppe Colamonaco
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