La sentenza del Tar del Lazio
Problemi economici all’orizzonte per il Comune di Roccapiemonte, condannato dal Tribunale Amministrativo del Lazio, al pagamento di oltre 300 mila euro. Una bolletta davvero salatissima, un grosso debito che l’ente aveva accumulato con Enel Energia.
Nella camera di consiglio del 16 giugno scorso, tenutasi mediante collegamento da remoto, in videoconferenza, con l’intervento dei magistrati: Elena Stanizzi, Presidente, Silvio Lomazzi, Consigliere, Estensore e Brunella Bruno, Consigliere, il Tar del Lazio, seconda sezione bis, ha accolto il ricorso proposto da Vittoria Spe srl e Collextion Services srl, rappresentate e difese dall’avvocato Concetta Sorrentino, contro il Comune di Roccapiemonte, rappresentato e difeso dall’avvocato Michele Dionigi, per l’esecuzione del decreto ingiuntivo del 26 aprile 2017, emesso dal Tribunale di Roma, con richiesta di nomina di un commissario ad acta in caso di persistente inadempimento.
Il Tribunale di Roma emetteva decreto ingiuntivo n.10029 del 26 aprile 2017 di condanna del Comune di Roccapiemonte al pagamento in favore di Banca Sistema spa, cessionaria del credito vantato da Enel Energia spa nei confronti dell’Amministrazione, della somma di €286.696,80, oltre agli interessi ex art.5 del D.Lgs. n.231 del 2002 dal dovuto al saldo, alle spese di giudizio di €3.634,00, con spese generali, IVA e CPA.
Il decreto, notificato una prima volta e non opposto, veniva dichiarato esecutivo il 5 luglio 2018, con formula esecutiva apposta il 9 novembre 2018, e nuovamente notificato all’Amministrazione in data 30 maggio 2019. “A fronte dell’inerzia del soggetto pubblico- si legge nella sentenza del Tar – Vittoria Spe srl, a sua volta cessionaria del credito da Banca Sistema spa, e Collextion Services srl, sua mandataria, presentavano ricorso per l’ottemperanza, con richiesta di nomina di un commissario ad acta in caso di persistente inadempimento.
Il Comune di Roccapiemonte si costituiva in giudizio e segnalava il fatto che Il Tribunale di Nocera Inferiore, con ordinanza del 17 dicembre 2020, dichiarava improcedibile l’esecuzione, mediante espropriazione mobiliare presso terzi, per insussistenza di somme pignorabili, deduceva quindi in rito l’improcedibilità del ricorso e nel merito comunque la sua infondatezza”.
Il Tar ha dato invece ragione alle società e condannato il Comune di Roccapiemonte ad effettuare il pagamento di €286.696,80, oltre agli interessi e alle spese di giudizio. Il Tar ha già provveduto a nominare un commissario ad acta, in persona del Prefetto pro tempore di Salerno, con possibilità di delega a un suo funzionario, con ulteriore termine di adempimento di 90 giorni. Le eventuali spettanze del commissario ad acta, sono poste a carico del Comune di Roccapiemonte.