L’imprenditore nocerino è tra gli otto indagati nell’inchiesta su una tentata corruzione per venire a conoscenza di notizie sensibili
Sono indagati due finanzieri, tra cui un maresciallo, due carabinieri e un cancelliere del tribunale di Nocera Inferiore, ora in pensione, l’imprenditore nocerino finito agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta della procura di Nocera Inferiore e della guardia di finanza della compagnia di Salerno.
L’imprenditore, difeso dagli avvocati Carlo De Martino e Andrea Vagito, è stato già interrogato dal Gip. A suo carico ci sono una serie di elementi, ma ancora in corso la ricerca di riscontri. Si parla di un telefono promesso ma anche di soldi ancora da individuare. Al momento promesse, quindi, negate con forza sia dal 40enne imprenditore del settore delle energie rinnovabili sia dai due finanzieri anche loro ascoltati ma dal pm (difesi dall’avvocato Bonaventura Carrara).
Per la procura, che risponde di un solo capo di imputazione, avrebbe creati una rete di relazioni che l’indagato ha costruito nel tempo con dipendenti pubblici – anche appartenenti alle Forze dell’ordine – al fine di ottenere informazioni coperte da segreto, dietro l’offerta o la promessa di denaro o altre utilità. Da qui l’ipotesi di tentata corruzione.
Le informazioni sarebbero state acquisite da fonti diverse ed avevano in comune un unico obiettivo: reperire notizie sulla eventuale esistenza di procedimenti penali o provvedimenti giudiziari che lo riguardassero. Con l’esecuzione della misura cautelare, è stata interrotta l’attività criminosa dell’indagato, impedendo così la reiterazione di delitti della medesima specie.