Ecco come aziende e attività commerciali “rubavano” energia elettrica e gas

Nove ditte finite nei guai nell’Agro nocerino e a Salerno. Di Pagani e del capoluogo due dei 14 indagati raggiunti da una misura cautelare: sarebbero stati i procacciatori

Esercizi commerciali e aziende di Salerno, Angri, Pagani, Sarno e Nocera Superiore tra i clienti della gang con base nel Napoletano che rubava energia elettrica e gas. Una banda che aveva nel 39enne M.C. di Salerno e nel 48enne D.A. de, 1973 di Pagani i procacciatori. Entrambi, nei giorni scorsi, sono stati sottoposti all’obbligo di dimora nell’ambito di 14 misure cautelare emesse dal Gip del tribunale di Nola sulla base delle indagini dei carabinieri della compagnia di Marcianise.

IL RAGGIRO
Due i metodi utilizzati dalla banda per non far pagare la bolletta del gas e dell’energia elettrica: il primo l’intestazione fittizia a sconosciuti delle forniture, passando poi da un intestatario ad un altro, volture ripetute nel tempo con intestazione fittizia in capo a persone inesistenti o ignare di tutto oppure manomettendo i contattori che rilevano il consumo, con alterazione dei circuiti elettronici, alterazione del cronografo, installazione di radiocomando per l’interruzione comandata delle “fasi”.

LE INDAGINI
Le indagini dei carabinieri ha permesso di individuare e documentare l’esistenza di un vero e proprio “mercato illecito· che agisce in vera e propria “concorrenza” rispetto ai fornitori di energia elettrica e di gas nazionali, attraverso la commissione di una serie indeterminata di reati, specialmente truffe e furti aggravati – avvalendosi di un’organizzazione di tipo “imprenditoriale”, dotata di mezzi, luoghi e persone per il conseguimento dell’illecito profitto ai danni di aziende erogatrici di servizi di fornitura di energia elettrica e gas, tra cui Enel e Italgas, per un controvalore di complessivi 3.300.000 euro circa.

Sono 14 i destinatari di misure cautelari, di cui due in carcere, uno agli arresti domiciliari e undici sottoposti all’obbligo di dimora. Per loro, anche un provvedimento di sequestro preventivo per 462.400 euro. Gli indagati devono rispondere a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al compimento di furti aggravati e truffe in concorso con titolari di attività commerciali in materia di energia elettrica e gas naturale. Le indagini sono partite a novembre 2015 e riguardano un periodo che arriva fino a dicembre 2017.

In carcere i sessantenni N.E. e C. A., per gli inquirenti ideatori delle particolari tecniche fraudolente, che provvedevano pure alla materiale manomissione dei contatori e all’occorrenza; fornivano assistenza tecnica o amministrativa, in prima persona, per le pratiche di intestazione fittizia delle forniture; riscuotevano direttamente dai clienti o dai loro complici che si occupavano del ‘commerciale’ i compensi mensili (o periodici) per il servizio prestato; e provvedevano alla spartizione dei guadagni alla banda. N. E. era anche addetto a istruire e curare le pratiche ‘amministrative’ per le forniture energetiche. Ai domiciliari L.G., dipendente di Italgas Spa. Obbligo di dimora per R.G., dipendente di Enel SpA.

A SALERNO E NELL’AGRO
A beneficiare dei servizi della gang e quindi a finire nei guai due supermercati di Angri, un panificio a Nocera Superiore, un altro panificatore e un bar di Salerno, una ditta che opera nel settore dei rifiuti a Sarno, un ristorante, un minimarket e un bar di Pagani.

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