Indagati 18 tra medici e infermieri degli ospedali di Benevento, Sant’Angata de’ Goti e Mercato San Severino, alla fine delle indagini, però, solo due sono rimasti sotto inchiesta
Aveva subito un intervento per l’impianto di un by pass gastrico che avrebbe potuto permetterle di perdere peso. E invece, dopo altri tre interventi chirurgici per rimediare alle complicazioni insorte dopo il primo, Silvana B., una 52enne di Sant’Agata de’ Goti, è morta.
I familiari hanno chiesto che la magistratura ricostruisse la catena di errori medici che l’8 febbraio scorso hanno portato alla morte della donna. Una ventina di medici e gli infermieri indagati per aver assistito Silvana B. prima nell’ospedale Fatebenefratelli di Benevento, dove ci fu il primo intervento, poi negli ospedali di Sant’Agata de’ Goti e infine di Mercato San Severino, in provincia di Salerno, dove poi la donna è morta per il collasso di diversi organi, in seguito a diverse setticemie e a una occlusione intestinale.
La procura di Nocera Inferiore, che ha acquisito le perizie dei consulenti medico legali, ha escluso responsabilità a carico di 18 tra medici e infermieri, ma ha notificato l’avviso di conclusione indagini a due medici in servizio al Fatebenefratelli che per primi eseguirono l’intervento di impianto del by pass gastrico. Gli indagati avranno 20 giorni per depositare memorie difensive prima della richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo.