Lunedì riunione per il Dea di secondo livello nell’Agro e sdoppiamento dell’Asl Salerno

I sindaci delle due Nocera, Pagani, Sarno e Scafati pronti a una proposta comune anche per risolvere le criticità sanitarie dell’Agro nocerino

Forse superato il male atavico che ha rilegato l’Agro nocerino in una posizione di subalternità in provincia di Salerno e in Campania, il campanilismo tra i vari comuni. Una delle aree della regione più abitata, più produttiva, fondamentale per le sorti di una vasta zona che va da Napoli a Salerno è stata spedita nell’angolo. Ma le necessità della sanità pubblica, evidenziate con la pandemia, sarà il punti di inizio di una nuova stagione. Almeno si spera.

L’INCONTRO DI LUNEDÌ SULLE PRIORITÀ SANITARIE
Si incontreranno lunedì a Nocera Inferiore il sindaco Manlio Torquato, Giovanni Cuofano (primo cittadino di Nocera Superiore), Raffale Maria De Prisco sindaco di Pagani e i loro colleghi Giuseppe Canfora di Sarno e Cristoforo Salvati per Scafati per discutere delle emergenze in campo. Un incontro tra tre avvocati e due medici, le professioni dei primi cittadini, che conoscono bene le esigenze di un territorio che ha 280mila abitanti ma che serve per la sanità una popolazione di 700 mila abitanti, provenienti anche dal Napoletano, Cava de’ Tirreni e dalla Valle dell’Irno.

I TEMI
– Primo tema. Occorre che la Regione dia risposte celeri su un Dea di II livello degli ospedali di Nocera, Pagani, Sarno e Scafati, uniti in un’unica struttura su più plessi, con maggior numero di dipendenti, attrezzature e reparti di maggiore qualità.

– Secondo tema. Una proposta avanzata in particolare dal sindaco di Sarno, la divisione dell’attuale Asl in due, una nell’area Nord e l’altra sud del salernitano, essendo tutta la provincia troppo grande per essere gestita da un’unica azienda sanitaria locale.

– Terzo tema. La risoluzione della criticità di personale e attrezzature di molti reparti degli ospedali dell’Agro.

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