I dati della provincia di Salerno non lasciano adito ad interpretazioni diverse. Salvate 2.500 persone dalla morte
Un vero baluardo contro la Covid sono stati in provincia di Salerno gli effetti della campagna di vaccinazione. Tutto questo nonostante la predominanza della contagiosissima variante Delta, il calare degli anticorpi nelle persone che si erano vaccinate ad inizio anno, la fine dei lockdown, la riapertura dei bar e ristoranti (sempre affollatissimi) la diminuzione netta dell’uso della mascherina, il ritorno alla piena socialità, l’arrivo di turisti e la mobilità elevata all’interno italiano e internazionale.
Tranne alcuni focolai che hanno colpito determinate aree, i numeri dei nuovi contagiati quest0anno in provincia di Salerno è stato molto basso. Ridicolo fare il paragone con la scorsa estate visto che da fine agosto dello scorso anno già era stata registrata un’impennata notevole di contagi, nonostante il lungo e severo periodo di lockdown alle spalle (l’unico vero fatto dall’inizio della pandemia) e soprattutto per la presenza del ceppo originario del coronavirus, enormemente meno contagioso della cosiddetta variante inglese e ancor di più della Delta.
COSA DICONO I NUMERI
Dal primo febbraio 2021, inizio della terza ondata per convenzione, i nuovi casi sono stati poco meno di 14mila in 45 giorni (primo febbraio-16 marzo), dopo 30 giorni (16 marzo -16 aprile) l’aumento è stato di poco più di 10mila e nel 45 giorni successivi (quelle aumento delle vaccinazioni, dal 16 aprile al primo giugno) sono stati 9.599. Negli ultimi 90 giorni, invece, i mesi estivi, sono stati 4.217, un quarto del periodo di quelli registrati dal 16 aprile al primo giugno, un settimo di quelli registrati tra il 16 marzo e il 16 aprile o dal primo febbraio al 16 marzo.
IL GRANDE SCUDO
Una riduzione dei numeri di contagio ottenuti grazie alla vaccinazione che oggi vede nel Salernitano oltre il 63% di immunizzati. Per dare un esempio della contagiosità del virus e delle varianti, al primo giugno di quest’anno si registrava il 51% dei contagi totali dall’inizio della pandemia in provincia di Salerno c’era stata in solo quattro mesi (febbraio-maggio 2021), poi con la vaccinazione di massa (maggio-agosto 2021), c’è stato il crollo della diffusione, nonostante la contagiosità della variante Delta e restrizioni alla libertà di movimento ormai saltate completamente. Stante questi dati e le premesse, in provincia di Salerno salvate almeno 2.500 vite umane dalla morte da Covid.
I COMUNI CON MAGGIORE DIFFUSIONE DEL CORONAVIRUS
I dieci comuni dove in valore assoluto si sono registrati il maggior numero di casi nel periodo primo giugno – primo settembre sono nell’ordine: Salerno 410, Scafati 303, Cava de’ Tirreni 263, Angri 241, Nocera Inferiore 213, Pagani 251, Sarno 131, Eboli 114, Nocera Superiore 107, Pontecagnano 105. Nell’area nord della provincia rimane la più colpita. In termini di percentuale la situazione è diversa. Se l’area da Cava a Scafati è sempre più aggredita dal coronavirus anche in termini di percentuali, almeno il triplo di Salerno città, considerando anche la notevole quantità di turisti arrivata nel capoluogo e i festeggiamenti per la promozione della Salernitana, colpisce il numero di San Marzano Sul Sarno dove con un quinto circa degli abitanti di Scafati con i suoi 92 casi nel periodo estivo ha poco più della metà dei nuovi contagiati. Poi c’è il caso di Laurino, piccolo paese del Cilento con 52 contagiati in tre mesi. Colpisce, questa volta positivamente, il dato di Battipaglia, con solo 70 colpiti da Sars Cov 2, pur essendo il secondo comune per estensione della provincia.
IN PERCENTUALE
Rispetto ai residenti la percentuale di persone colpite dal coronavirus dall’inizio della pandemia vede il comune di Sant’Egidio del Monte Albino 14,34% quella con la più alta percentuale, seguito da Corbara 13,16%, Pagani 10,97%, Angri 9,85%, Scafati 9,46, Sarno 9,13%, San Valentino Torio 10,88, San Marzano 10,14%, Castiglione del Genovesi 10%, Bracigliano 9,91%, Nocera Inferiore 9,04%. Per effettuare un rapido paragone a Salerno città la percentuale è del 6,23% della popolazione contagiata dal febbraio 2020 al primo settembre 2021.
RAPPORTO CONTAGI VACCINAZIONE, I COMUNI SIMBOLO DI BUONE PRATICHE
Nei comuni dove si è registrato un alto numero di vaccinazioni, più bassa è stata la circolazione del coronavirus e maggiore la frenata della sua diffusione. E’ il caso di Salerno che, nonostante la presenza di due ospedali, le strutture sanitarie sono state per mesi e mesi veicoli di infezione e contagio anche del personale, la movida anche da comuni limitrofi, la presenza di molti turisti è ben lontana dalla soglia del 7% di residenti infetti. Questo accade in tutti i comuni dove si registra una percentuale di vaccinati al di sopra del 70%.
Salerno a questo risultato è arrivato anche grazie all’apertura di più centri vaccinali, in alcuni momenti cinque in contemporanea, per una popolazione di 135mila abitanti, il triplo in proporzione rispetto alle altre realtà comunali del Salernitano. Un calcolo non tiene conto, inoltre, dell’importante contributo fornito dall’hub vaccini all’ospedale Ruggi. Ovviamente dove minore è stata la disponibilità di centri vaccinali, minore sono state le vaccinazioni e quindi il Sars Cov 2 ha avuto la meglio. Bene anche Battipaglia che con due centri vaccinali e una velocità nel testare casi sospetti ha impresso una frenata notevole alla circolazione virale.