Gasolio adulterato, sequestrati migliaia di litri di carburante anche nel Salernitano

I sequestri in alcune regioni italiane ma per quello che sta diventando uno degli scandali più grandi d’Italia, quello del

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dopo un’attenta analisi dei rischi condotta dall’Ufficio Controlli Accise, energie e alcoli, ha posto in essere, per tramite del Gruppo Operazioni della Direzione Generale, una vasta operazione di verifica sui distributori stradali ed autostradali, in tutto il territorio dello Stato.

Al momento sono in corso ulteriori accertamenti a carico dei gestori, già deferiti all’Autorità Giudiziaria, di diversi impianti che si trovano nelle regioni della Campania, del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e della Toscana. Il provvedimento ha coinvolto anche diversi distributori della Campania. I reati ascritti sono connessi alla violazione del divieto di commercializzazione di gasolio non conforme alle specifiche qualitative di cui al D.Lgs. 66/2005 e s.i.m e alla norma UNI EN 590:2017 Sono contestate le violazioni di cui all’art. 515 del codice penale “frode in commercio”.

L’ATTIVITÀ DI CONTROLLO
Le operazioni – guidate da Stefano Saracchi responsabile del Gruppo Operazioni e Roberto Galdi per l’ufficio controlli Accise – si sono svolte tramite la misurazione del livello di carburante presente nei serbatoi dei distributori ed attraverso il prelievo di campioni in contraddittorio con i gestori. Le relative analisi, effettuate dai laboratori chimici mobili di ADM, hanno confermato la non conformità del gasolio alle previste specifiche commerciali.

I funzionari ADM, in qualità di agenti ed ufficiali di polizia giudiziaria e tributaria hanno proceduto, di volta in volta, alla verbalizzazione delle contestazioni ad al sequestro di diverse decine di migliaia di litri di gasolio, tramite apposizione di specifici sigilli sui serbatoi di stoccaggio e sulle pompe di erogazione.

LA FRODE
L’operazione scaturisce da una direttiva interna finalizzata all’esecuzione di controlli operativi sui depositi commerciali di carburanti che, nel corso del corrente anno, hanno emesso e-DAS (documenti elettronici di accompagnamento di prodotti assoggettati ad accisa) per quantitativi di benzina e di gasolio incongruenti con quelli ricevuti.

Tale fattispecie, ove confermata dagli approfondimenti istruttori, comporta l’emissione, da parte del deposito, di documenti falsi a copertura di prodotti energetici sottratti all’accertamento ed utilizzati per carburazione. Questi prodotti sono, con ogni probabilità, i cosiddetti “designer fuels”, vale a dire miscele di idrocarburi, non conformi alle previste specifiche qualitative commerciali, fabbricate per essere impiegate come succedanei dei carburanti a norma, previa irregolare introduzione e immissione in consumo.

PRESTARE ATTENZIONE
In alcuni casi, presso molte pompe bianche, il prezzo dei carburanti è molto basso, questo è una spia di una possibile truffa ai danni dello Stato o di carburante adulterato. Quello che può sembrare un vantaggio dell’immediato si potrebbe rivelare dannosissimo per i motori delle auto.

IL COMMENTO
Il Direttore Generale dell’Agenzia, Marcello Minenna, dichiara: “I controlli in questione sono tutti eseguiti a tutela dei consumatori e sono serventi a garantire il rispetto delle regole in una filiera complessa come quella dello stoccaggio e la commercializzazione dei carburanti. L’attività costituisce la diretta applicazione delle norme antifrode recentemente introdotte nel settore ed è stata attuata sul territorio grazie alla programmazione di interventi mirati del Gruppo CP-Operazioni inserito nelle strutture della Direzione Generale. Le attività ispettive e di verifica sono tutt’ora in corso e continueranno anche nelle prossime settimane”.

loading ads