Importante risultato raggiunto, ma preoccupano i batteri multiresistenti
L’abuso degli antibiotici assunti, ad esempio anche in caso di semplici infiammazioni o malattie di origini virali ha favorito la diffusione di batteri che sono resistenti a questo tipo di farmaci. Ma da tempo la rotta è cambiata.
LA DIMINUZIONE
Grazie alla maggiore sensibilità sul problema dell’antibiotico-resistenza e prescrizioni più appropriate con il Piano di Controllo dell’Antimicrobico Resistenza del Ministero della Salute, sta calando la resistenza di alcuni batteri multiresistenti agli antibiotici. Tra questi la Klebsiella pneumoniae, scesa dal 50% al 28%, e lo Stafilococco aureo, con una resistenza passata dal 45% di inizio del secolo all’attuale 34%. Lo indicano i dati presentati al congresso Amit (Argomenti di Malattie Infettive e Tropicali) in corso a Milano. E proprio sul buon uso degli antibiotici, Marco Tinelli, infettivologo membro della Simit (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali), ha annunciato che “le societa’ di infettivologia e microbiologia piu’ importanti in Italia stanno ultimando il documento sul ‘Buon uso degli antibiotici in ambito umano’, il primo in Italia, sulla gestione e sull’utilizzo degli antibiotici”.
Il documento sarà poi sottoposto all’approvazione dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e verrà quindi distribuito in maniera capillare a tutta la rete del Servizio sanitario nazionale. Nel documento si considerano i principali batteri ad alta resistenza agli antibiotici, i nuovi metodi diagnostici rapidi microbiologici ed il relativo trattamento. Il prossimo passo sara’ lavorare sulla gestione della terapia domiciliare, soprattutto in occasione di infezioni respiratorie delle prime vie, delle vie urinarie o nella profilassi delle infezioni durante un intervento operatorio. In questi ambiti, continua Tinelli, “l’uso di antibiotici andrebbe regolamentato in quanto troppo elevato”.
I BATTERI MULTIRESISTENTI
Le infezioni virali e batteriche sono molteplici e minacciano la salute globale anche in un futuro post-pandemico. A preoccupare sono soprattutto le malattie causate da batteri multiresistenti agli antibiotici, a cui si rivolgono costantemente gli sforzi delle organizzazioni nazionali e internazionali (Oms, Ocse, Cdc, Ecdc, Iss).
Stella Kyriakides, commissaria Ue alla salute, intervenendo al G20 di Roma di inizio settembre, ha definito la resistenza agli antibiotici una “pandemia silenziosa”, oltre che una “minaccia sempre presente” che andrebbe inserita in un accordo internazionale sulla preparazione e la risposta alle pandemie. I tassi di resistenza nell’uomo variano significativamente da Paese a Paese e dipendono da numerosi fattori.
I BATTERI MULTIRESISTENTI PIÙ DIFFUSI IN ITALIA
Tra i batteri multiresistenti più diffusi in Italia, la Klebsiella pneumoniae si caratterizza per grave patogenicità, in molti casi anche letale, e scarsa sensibilità agli antibiotici. Fino a qualche anno fa, in Italia questo batterio registrava una resistenza per alcuni antibiotici “salvavita” di circa il 50%, poi scesa al 28% grazie al miglioramento dell’uso degli antibiotici in ospedale ed al Piano di Controllo dell’Antimicrobico Resistenza del Ministero della Salute, avvicinandosi così ai livelli europei. Un altro batterio che costituisce una minaccia è lo Stafilococco aureo: anche in questo caso, negli ultimi anni, ci si è avvicinati agli standard europei, con resistenza passata dal 45% di inizio del secolo al 34% attuale.
La resistenza dei BATTERI agli antibiotici è al centro dell’ottavo congresso Amit – Argomenti di Malattie Infettive e Tropicali, presieduto da Marco Tinelli, infettivologo e componente del direttivo nazionale della Simit – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, e da Antonella Castagna, primario dell’Unità di Malattie Infettive dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e direttore della scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Il congresso si svolgerà oggi e domani a Milano presso Palazzo Castiglioni. “Come è stato rilevato dal G20 di Roma, c’è un mondo che deve essere vaccinato, contro il Covid-19 e non solo – evidenzia Castagna – Questi due giorni di Congresso AMIT costituiranno un significativo confronto tra infettivologi, virologi, igienisti, epidemiologi, internisti, geriatri su temi di assoluta rilevanza nell’ambito delle malattie infettive, come l’antibiotico-resistenza e le due grandi pandemie dei nostri giorni, il Covid-19 e l’HIV.
Sarà un focus sui temi più rilevanti del momento, nonché un’occasione per un aggiornamento con relatori di eccellenza che permetteranno di delineare le posizioni scientifiche che potranno poi guidare l’impronta politica”.
GLI ESPERTI
– Alle sessioni prenderanno parte ospiti internazionali come Clifford Lane, vicedirettore per la ricerca clinica e per i progetti speciali presso il National Institute of Allergy and Infectious Diseases diretto da Anthony Fauci, e Dominique L. Monnet, dello European Centre for Disease Prevention and Control, Stockholm, Sweden. Il Prof. Clifford Lane si soffermerà sull’esperienza pandemica approfondendo alcuni aspetti di particolare interesse: i nuovi trattamenti farmacologici per il Covid-19, le diverse fasi della malattia, l’uso di anticorpi monoclonali, le ricerche in corso per nuovi approcci terapeutici, l’importanza di linee guida uniformi per aiutare i clinici nella gestione dei pazienti Covid. La dimensione europea sarà valorizzata anche da esponenti istituzionali a livello comunitario.
“In ambito di antibiotico resistenza, l’EMA è proattiva dal 2009 – evidenzia Marco Cavaleri, responsabile della strategia sui vaccini di EMA, l’agenzia europea del farmaco – In particolare, oltre a facilitare la produzione di nuovi prodotti antibatterici, svolge un lavoro basato su un approccio transnazionale concordato con altre agenzie, come dimostra la Transatlantic Taskforce on Antimicrobial Resistance (Tatfar), che riunisce istituzione europee e nordamericane, la collaborazione con l’ECDC – Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e la creazione a inizio 2021 dell’Hera – Health Emergency Preparedness and Response Authority, necessaria per preparare l’Europa ai pericoli biologici di domani, tra cui rientra anche l’antibiotico-resistenza. Per perseguire questi obiettivi, la strategia prevede la ricerca di terapie innovative, come nuove classi di antibatterici, virus batteriofagi, microbioma umano e altri prodotti biotecnologici contro i ceppi multiriestitenti”.
“Le società di infettivologia e di microbiologia più importanti in Italia stanno ultimando un importante documento, primo in Italia, sulla gestione e sull’utilizzo degli antibiotici – dichiara Marco Tinelli -. Il documento sarà poi sottoposto all’approvazione dell’ISS e verrà quindi distribuito in maniera capillare a tutta la rete del Sistema sanitario nazionale. Nel documento sul ‘Buon Uso degli Antibiotici in Ambito Umano’ si considerano i principali batteri ad alta resistenza agli antibiotici, i nuovi metodi diagnostici rapidi microbiologici ed il relativo trattamento.
Il prossimo passo sarà di lavorare sulla gestione della terapia domiciliare: soprattutto in occasione di infezioni respiratorie delle prime vie, delle vie urinarie o nella profilassi delle infezioni durante un intervento operatorio. In questi ambiti, l’uso di antibiotici andrebbe regolamentato in quanto troppo elevato”.