Cosa prevede la decisione e la posizione degli esperti
Sarà somministrata a partire dal prossimo 20 settembre la terza dose di vaccino contro il covid: la priorità è per gli immunocompromessi, i soggetti fragili. La decisione è giunta al termine di una riunione tra il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il commissario straordinario per l’emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo. Saranno messe a disposizione nuove dosi di vaccino a mRna (Pfizer e Moderna) per chi ha già completato il ciclo. Dopo l’ok dell’Aifa e del Cts, arriva dunque il via libera alla dose di richiamo o ‘booster’ per proteggere dal coronavirus ed è in corso di definizione, da parte del ministero, un confronto con i tecnici delle Regioni per definire il target della popolazione che, a partire dal 20 settembre, riceverà la terza dose.
I PRIMI A RICEVERE LA TERZA DOSE
Tra i pazienti fragili a ricevere per primi la terza dosi saranno i trapiantati, gli oncologici e con patologie autoimmuni. Subito dopo, ha indicato Speranza nei giorni scorsi, si procederà con gli altri soggetti fragili, gli ospiti delle Rsa e gli ultraottantenni.
I VACCINATI IN ITALIA
Intanto, sono oltre 40 milioni (40.006.727) gli italiani vaccinati contro il nuovo coronavirus con entrambe le dosi in base ai dati pubblicati sul sito del governo, pari 74,07% della popolazione over 12.
LA DIVISIONE DEGLI ESPERTI
La somministrazione della terza dose divide gli esperti, tra la necessità di estendere o meno il richiamo a tutta la popolazione, attendere un eventuale colpo di coda del virus e valutare il da farsi.
La posizione di Fabrizio Pregliasco, virologo della Statale di Milano “bisogna aspettare prima di vedere quanto calerà o meno la protezione”. “Al momento si parla di 10 punti percentuali in 6 mesi, ma è una situazione fluida – spiega a LaPresse -. Magari arriveremo a una situazione ‘normale’, di tipo influenzale, limitandoci ai soggetti più fragili”. Per Pregliasco, occorre partire dalle persone più a rischio: anziani, persone con patologie respiratorie o cardiache. Tra le categorie cui dare priorità, per Pregliasco, anche i lavoratori delle professioni esposte a rischio. Per la somministrazione, invece, all’intera popolazione, occorrerà tener conto di “un possibile colpo di coda invernale dell’epidemia”.
La posizione di Massimo Galli, direttore di Malattie infettive all’Ospedale Sacco di Milano. “Che con questo virus prima o poi si sarà costretti a ragionare di ulteriori dosi, francamente non ho dubbi. Ma che la terza dose sia opportuna e necessaria per tutti quanti, credo sia ancora da stabilire e da vedere. Se uno non ha risposto alla prima e alla seconda dose, non è detto che risponda alla terza. Quindi bisogna vedere anche se ci sono eventuali terapie alternative alla vaccinazione per le persone a grave rischio di esposizione”.
La Posizione di Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico di Tor Vergata:”Sono favorevole alla terza dose partendo con gli immunodepressi e poi, a distanza di 9-12 mesi dal termine del ciclo vaccinale con due dosi, anche per il resto della popolazione”. Il docente ha sottolineato la necessità di estendere il richiamo in un secondo momento anche a tutti i sanitari. “Sono comunque dell’idea – precisa – che vada fatta a tutti”.
LA POSIZIONE DELLE REGIONI
Vincenzo De Luca favorevole alla terza dose e si dice subito pronto a iniettarselo “Darò esempio” Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, aveva annunciato che a partire dalla prossima settimana, sarebbero stati contattati i trapiantati per ricevere la terza dose.
Dalla Regione Lombardia, fanno sapere di essere in attesa del via libera della struttura commissariale diretta da Figliuolo per partire con le somministrazioni. Resta, dunque, senza conferme ufficiali la data ipotizzata del 21 settembre, ma dall’Assessorato regionale al Welfare assicurano che tutto è pronto per garantire la terza dose.
Già pronta, invece, a partire, la Regione Piemonte, come annunciato dal presidente Alberto Cirio, a cui nelle scorse ore il commissario Figliuolo aveva anticipato il via libera dalla prossima settimana alla nuova fase della campagna vaccinale. Nei giorni precedenti alla conferma della terza dose, diverse Regioni avevano annunciato di essere pronte: Basilicata, Emilia-Romagna e Trentino.