Stanziati altri 72 milioni di euro anche per la specialistica ambulatoriale in Campania
Dovrebbe terminare il primo settembre l’esborso di centinaia di euro per chi deve sottoporsi ad analisi cliniche, radiografie, risonanze magnetiche, tac, prestazioni nei centri diabetologici ed altre prestazioni rese in convenzione dai centri privati convenzionati. La Regione Campania ha approvato nelle scorse ore il Piano regionale delle liste d’attesa, collegato all’articolo 26 del Decreto legge sostegni bis, stanziando 72 milioni di euro per i “tetti prestazionali aggiuntivi” per la specialistica ambulatoriale che si riferiscono al privato accreditato.
Il piano consentirà di recuperare le liste d’attesa della sanità e saranno destinate risorse finanziarie per potenziare l’offerta di prestazioni di ricovero e di specialistica ambulatoriale ai cittadini campani che durante il 2020, a causa della pandemia, non hanno usufruito di servizi sanitari. Sono stati impartiti indirizzi operativi puntuali alle Asl e alle altre aziende sanitarie della Campania, che dovranno predisporre piani di azione specifici. Le prestazioni di specialistica ambulatoriale riguarderanno quelle erogate da laboratori analisi, radiologia, cardiologia, centri diabete ed altri convenzionati che consentiranno il superamento di criticità nell’erogazione delle prestazioni.
Grande soddisfazione del presidente Vincenzo De Luca e anche dall’opposizione. Valeria Ciarambino, del Movimento Cinque Stelle, ha dichiarato: «La definizione di un Piano di recupero delle liste d’attesa da parte della giunta regionale della Campania, che ha dato seguito a una mozione a mia firma approvata all’unanimità, è la dimostrazione che il lavoro a testa bassa e nell’interesse dei cittadini produce sempre risultati».
La Ciarambino ha aggiunto: «Per i prossimi mesi i cittadini della Campania non saranno più costretti a rivolgersi ai privati, pagando prestazioni specialistiche, anche onerose, di tasca propria. Sarà così finalmente possibile dare continuità assistenziale a prestazioni essenziali e, in molti casi, indispensabili, che oggi, come accade sistematicamente da anni, sono negate».
Soddisfazione viene comunicata dall’Aspat, l’associazione dei centri privati che erogano prestazioni sanitarie in regime di accreditamento e Cittadinanzattiva che rappresenta i consumatori. Le due associazioni, però, chiedono di conoscere i contenuti del provvedimento approvato e non ancora reso pubblico.
La data di ritorno alle prestazioni sanitarie a carico della sanità pubblica e per i pazienti del solo costo del ticket, per chi lo paga, dovrebbe essere il primo settembre in generale per tutte quelle Asl i cui tetti di spesa si erano esauriti.
Anche qui, in queste settimane, c’era stata una situazione a macchia di leopardo, con Aziende sanitarie che hanno terminato prima di altri i fondi a disposizione per la specialistica ambulatoriale. La maggior parte dei cittadini campani già tra fine giugno e inizio luglio ha dovuto pagare interamente le prestazioni che hanno in molti casi un costo notevole, nell’ordine pure di centinaia di euro.