Continua la mobilitazione istituzionale, degli operatori sanitari e della società civile per far diventare un unico distretto sanitario i quattro ospedale dell’Agro nocerino
Il risultato dell’incontro tra il Governatore Vincenzo De Luca, il direttore generale dell’Asl Salerno, Mario Iervolino, e il sindaco Manlio Torquato è un buon primo passo. Dopo giorni e giorni di silenzio, infatti, dai vertici della sanità salernitana e campana c’è una disponibilità ad affrontare il problema organici dell’Umberto I di Nocera Inferiore e in un’ottica che metta assieme anche le altre strutture ospedaliere dell’Agro, quelle di Scafati, Pagani e Sarno, ma il Dea di II livello che li metta tutti assieme ancora è un obiettivo lontano.
LA CHIRURGIA TORACICA
Da indiscrezione un altro reparto, quello di chirurgia toracica, dovrebbe approdare nell’Agro. Si parla dell’ospedale di Scafati. Un ulteriore passo in avanti verso il rafforzamento delle strutture sanitarie dell’area nord della provincia di Salerno e che servono anche quella sud del Napoletano.
LA BATTAGLIA PER IL DEA DI SECONDO LIVELLO
Il Dea di secondo livello con gli organici e i reparti che gli sono propri è l’unica soluzione che possa mettere la sanità dell’Agro a livello di soddisfare la domanda di un’area di 250mila abitanti, che serve anche il Basso napoletano e parte della Valle dell’Irno, per un’utenza che supera di gran lunga i 700mila abitanti. Per ottenerlo deve continuare la pressione che la classe medica ed infermieristica, le istituzioni e la società civile stanno mettendo in campo in questi giorni.
L’elevazione a Dea di secondo livello per gli ospedali di Nocera, Pagani, Scafati e Sarno è una necessità che non è stata soddisfatta finora certamente non per motivi ostativi tecnici ma più politici. Una volta tanto, la Regione dia quel che spetta all’Agro nocerino, che serve a salvare vite umane, e sulla pelle della gente non ci sono calcoli di interesse politico, questioni di campanile o prese di posizioni personali che tengano.