Operazione anti caporalato in quattro comuni dell’Agro nocerino e nella Piana del Sele: i dati e il sistema dei raggiri
Numeri sbalorditivi dai controlli messo in agricoltura messa in campo da ispettori del lavoro, carabinieri del Nil e delle stazioni territoriali dell’Arma, guardia di finanza, in alcune occasioni dall’Inps e dall’Asl, grazie anche ai mediatori culturali inviati dall’Oim (Organizzazione Internazionale per le migrazioni).
I RISULTATI DELLE ISPEZIONI
Dall’11 maggio al 29 maggio sono state controllate 94 aziende, di queste 51 con dipendenti o totalmente o per alcuni aspetti irregolari e 43 aziende presumibilmente regolari. Le irregolarità hanno riguardato 26 aziende agricole Piana del Sele e (73 lavoratori irregolari scoperti) e 25 nell’Agro nocerino, tra Scafati, Sarno, San Marzano sul Sarno, San Valentino Torio nella maggior parte (55 lavoratori irregolari).
I PAESI DI PROVENIENZA DEI LAVORATORI IRREGOLARI
Su 583 lavoratori identificati il 50% sono dell’Italia, Romania, Albania e Bulgaria e per il 50% di India, Pakistan Sri Lanka, Gambia, Senegal e, soprattutto, Marocco.
I NUMERI DEI LAVORATORI IRREGOLARI
I braccianti rispetto ai quali sono state riscontrate violazioni delle norme lavoristiche, ammontanti a 128, rappresentano una componente pari al 20% del totale della manodopera complessivamente trovata intenta alle lavorazioni: dunque, per almeno un lavoratore occupato su 5 sono risultate violate le norme a tutela del lavoro. Di tali lavoratori ben 57 sono risultatati occupati in totale carenza contributiva ed assicurativa: il fenomeno del lavoro nero ha dunque riguardato il 50% dei lavoratori irregolari ed il 10% circa della manodopera complessivamente occupata. Il lavoro nero ha interessato 9 italiani e 11 lavoratori provenienti da Romania, Albania e Bulgaria.
I 37 lavoratori irregolari sono del Pakistan Sri Lanka, India e, soprattutto, africani (ben 24 di quelli a nero sono risultati provenire dal Marocco ed alcune dalla Costa d’Avorio, Gambia, Senegal). Due lavoratori, di nazionalità Pakistana, sono risultati essere anche privi di permesso di soggiorno. Alcune situazioni di lavoratori a nero hanno interessato stranieri irregolari in Italia per i quali era stata avviata la procedura di emersione intesa a conseguire il permesso di soggiorno temporaneo, ma non ancora formalizzata la procedura di assunzione presso il Centro per l’impiego.
TUTTE LE IRREGOLARITÀ
Oltre al lavoro nero, sono state accertate irregolarità soprattutto con riguardo a giornate lavorative effettivamente prestate ma non registrate sul Libro unico del lavoro, non remunerate o remunerate fuori sacco e, pertanto, sottratte all’imposizione fiscale, contributiva ed assicurativa. La registrazione di un numero di giornate inferiore a quelle effettivamente prestate rappresenta un fenomeno molto diffuso nel settore agricolo della provincia di Salerno, molto difficile da contestare e provare in quanto sul tema converge il duplice interesse del datore, a remunerare fuori sacco o non remunerare affatto le giornate aggiuntive, e del lavoratore a conseguire, una volta raggiunte le 102 o 151 giornate contrattuali annuali, la indennità di disoccupazione per tutto il rimanente periodo dell’anno.
Frequentemente riscontrate anche violazioni in materia di orario di lavoro e, nello specifico, l’inosservanza del giorno di riposo settimanale. Accertate n. 8 fattispecie di somministrazione illecita di manodopera e contestato in due casi al datore di lavoro l’impedimento alla vigilanza per rifiuto di fornire al personale ispettivo le generalità dei lavoratori trovati intenti al lavoro e datisi alla fuga alla vista del personale ispettivo.
Le violazioni riscontrate dai servizi di prevenzione dell’Asl hanno riguardato per lo più qualche caso di non piena conformità del Documento di valutazione dei rischi.
Non è mancato l’accertamento di qualche situazione di particolare sfruttamento, nell’ambito dell’Etnia indiana, con riferimento ad un lavoratore della medesima nazionalità, dedicato al lavoro per un orario particolarmente gravoso, privato di effettiva retribuzione ed alloggiato per acquisirne le prestazioni lavorative in alloggio fatiscente: situazione all’esame istruttorio.
AZIENDE CHIUSE
Per ben 12 aziende è altresì scattata la sospensione dell’attività imprenditoriale, adottata dagli ispettori del lavoro per aver occupato nell’unità produttiva una percentuale di lavoratori irregolare pari o superiore al 20%.
LA SINERGIA
Va sottolineata la straordinaria sinergia tra Arma territoriale comandata dal Colonnello Gianluca Trombetti, Guardia di Finanza comandata dal Generale Danilo Petrucelli ed Ispettorato del lavoro diretto dal dott. Antono Zoina, indispensabile alla buona riuscita di operazioni da eseguirsi in aree aperte. Collaborazione, peraltro, concepita dall’illustrissimo Prefetto di Salerno, dott. Francesco Russo, avviata e sperimentata già nel corso del difficilissimo periodo pandemico, in cui la cooperazione tra militari dell’Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza ed Ispettorato territoriale del lavoro ha portato la Provincia di Salerno, con oltre 1300 controlli nelle aziende sul rispetto dei Protocolli di sicurezza e prevenzione, a qualificarsi come la provincia in Italia con il più alto numero di interventi in materia prevenzione del rischio di contagio da Covid 19 nei luoghi di lavoro.