Riprendono le attività ordinarie e si profilano importanti novità
Calano i contagi e soprattutto l’ospedalizzazione dei malati affetti da Covid ed ora di pensare al domani anche per le strutture ospedaliere. «Attualmente – ricorda Vincenzo D’Amato, direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria che gestisce il Ruggi, il Da Procida e gli ospedali di Cava de’ Tirreni, Ravello e Mercato San Severino -, 32 sono i ricoverati quale di cui solo quattro al plesso di via San Leonardo, gli altri sono al Da Procida, di cui sei in semintensiva e nessuno in rianimazione». Per i vari plessi dell’azienda ospedaliera universitaria San Giovanni Di Dio e Ruggi d’Aragona in corso acquisti di macchinari (tra cui diverse Tac) e nuovo personale.
IL REPARTO MODULARE VUOTO ANTICOVID
Ha ospitato in questi mesi di Covid imperante 200 pazienti affetti dalla malattia che deriva dal contagio con il Sars Cov 2, oggi è vuoto. E’ il reparto di terapia intensiva costruito con un modulo prefabbricato all’esterno del Ruggi: «Se non ci fosse stato, quegli ammalti non avrebbero trovato posto. E’ stata una scelta utile ed ora quei posti letto di rianimazione rimarranno patrimonio del Ruggi, come richiestici dal Governo. Abbiamo già anche bandito un concorso per ulteriori medici di Anestesia e Rianimazione».
OSPEDALE RUGGI D’ARAGONA SALERNO
Riprese tutte le attività ordinarie. «Abbiamo anche in corso acquisti di attrezzature importante per tutti i nostri presidi ospedalieri – ha annunciato D’Amato -. Ci sarà nuovo acceleratore lineare, una Pet Tac, la prima del Ruggi, un robot per la chirurgia robotica, fortemente voluta dalla Regione Campania, e sala ibrida».
OSPEDALE DI CAVA DE TIRRENI
«L’ospedale di Cava cambierà completamente volto – aggiunge D’Amato -. Nuova Terapia intensiva che da oggi riprende l’attività ordinaria. Altri chirurghi e un nuovo pronto soccorso. Nuovi impianti e personale».
OSPEDALE GIOVANNI DA PROCIDA
«Al Da Procida – sottolinea D’Amato – sorgerà uno dei maggiori poli della riabilitazione dell’Italia meridionale».