Il Comune di Nocera Inferiore ed altri enti chiedono l’annullamento della delibera del 2016 relativa a partite pregresse e piano tariffario
I Comuni di Nocera Inferiore, Roccapiemonte, Roccarainola, Casalnuovo, Scisciano e Lettere, hanno presentato ricorso per l’annullamento della delibera del 2016, relativa allo schema regolatorio ato n.3 Regione Campania, chiamando in causa l’Ente d’ambito sarnese – vesuviano e la Gori. Alla base dell’istanza degli enti locali, quattro sono i motivi presentati. Nel primo, recita l’ordinanza dei giudici amministrativi, “si deduce che la deliberazione impugnata avrebbe illegittimamente riproposto le partite pregresse, pari a 122 milioni di euro, approvate con deliberazione n. 43 del 2014, sebbene tale provvedimento fosse stato annullato con sentenza di questo Tribunale n. 4846/2015 e nonostante l’inefficacia delle stesse ai sensi dell’art. 21, comma 9 bis della legge regionale campana n.15/2015 che stabiliva l’inefficacia anche di atti in materia di conguagli tariffari fino alle determinazioni definitive adottate dal costituendo Ente Idrico Campano”. La seconda motivazione, contesta che il “piano tariffario sarebbe stato adottato sull’erroneo presupposto della esistenza di un valido ed efficace Piano d’Ambito Operativo nella gestione dell’ATO 3 Campania”. Invece, con il terzo motivo, viene lamentata la illegittimità dell’istanza di riequilibrio economico-finanziario della gestione dell’Ato 3. Infine, con il quarto motivo, si solleva la illegittimità costituzionale relativa alle competenze dei soppressi enti d’ambito. In giudizio si è costituita la Gori ed il commissario straordinario dell’ente d’ambito. Entrambi, hanno rilevato, che l’atto impugnato non è definitivo, quindi non lesivo. In merito al ricorso, i giudici, hanno ordinato anche l’intervento dell’Ente idrico campano. Così, è stata fissata una nuova udienza, per meglio dirimere la questione sottoposta.