I numeri comune per comune di tutta la provincia di Salerno, con la diffusione del contagio dall’inizio della pandemia e suddivisi per periodi temporali. Intanto si scopre che negli ultimi 4 mesi si sono registrati più casi che nel periodo febbraio 2020 – gennaio 2021. I dati per l’analisi
IL COMMENTO
Non ci sarebbe bisogno di parole di fronte a questi numeri per comprendere cosa è accaduto e sta accadendo con la pandemia da Sars Cov 2 in provincia di Salerno. Attesa la diffusione della malattia Covid 19 e calcolando l’incidenza della mortalità ci sarebbero stati un migliaia di morti in meno se non avessimo, come comunità, provveduto a vaccinare massicciamente la popolazione, specie le categorie più esposte.
I NUMERI
In tutta la provincia di Salerno, dall’inizio della pandemia al primo febbraio 2021 i casi positivi al Sars Cov 2 registrati sono stati 31.910, al 14 marzo erano s45.254, al 16 aprile (quando la Campania è tornata in zona arancione) 55.377, al primo giugno 2021 sono 64.976. Dall’inizio della terza ondata che per una sorta di convenzione giornalistica in Italia inizia il primo febbraio 2021, i nuovi casi sono stati poco meno di 14mila in 45 giorni, dopo 30 giorni l’aumento è stato di poco più di 10mila e nel 45 giorni successivi (quelle aumento delle vaccinazioni) sono stati 9.599.
LA FRENATA DELLA MALATTIA
Come si vede nei numeri del capitolo precedente una considerevole decelerazione della malattia si è acuta solo dal primo maggio, diventando più consistente nelle ultime due settimane. Una frenata nonostante le aperture e il clima da liberi tutti nella maggior parte della popolazione. Di chi il merito di questa frenata? Ovviamente per la maggior parte dei vaccini. Ad aprile, infatti, sono iniziate le vaccinazioni dei pazienti fragili con Pfizer e Moderna che dopo 12 giorni producono già anticorpi in maniere particolarmente elevata. Con il procedere delle immunizzazioni anche dei settantenni, dei sessantenni e dei cinquantenni la diminuzione dei casi positivi è diventata più consistente. Una campagna vaccinale che è stata provvidenziale, tant’è che dal primo febbraio al primo giugno si sono contati, con tutti i vaccini, più infetti che da febbraio 2020 a quello di quest’anno. In pratica il 51% dei contagi registrati dall’inizio della pandemia è stata maggiore di quello da febbraio a gennaio 2021, con una velocità di diffusione del coronavirus tripla rispetto ai 12 mesi precedenti. Se non ci fossero stati i vaccini, considerando il numero dei contagiati dal primo febbraio ad oggi è di 33.066 persone, vista la media di decessi rispetto agli infettati sarebbe morti almeno un migliaio di esseri umani in quattro mesi nella sola provincia di Salerno.
LE VACCINAZIONI
Tranne il distretto sanitario n. 72 del Vallo di Diano e il n. 68 dei Picentini, che registrano comunque segnano un calo dei contagi, la velocità di crescita dei casi positivi si è dimezzata negli ultimi 45 giorni. Da metà maggio la decelerazione maggiore. In pratica con la diffusione dei vaccini, l’impennata dei contagiati tra marzo e aprile e cominciata a scendere sempre più, man mano che si diffondevano i vaccini anti Covid. Se si considera la mortalità media, la riduzione dei contagi grazie alle inoculazioni e la preservazione delle fasce più in pericolo della popolazione, si può arrivare a dire di aver risparmiato un miglia di morti, solo nel Salernitano. Va ringraziato l’encomiabile lavoro dell’Asl Salerno, dei medici e infermieri e del personale amministrativo, sia per la distribuzione dei vaccini e la loro inoculazione sia per la vigilanza sulla pandemia, della quale i dati comune per comune sono il frutto.
LE DIVERSE AREE DELLA PROVINCIA
In media, in provincia di Salerno è stato positivo il 6,13% della popolazione, con differenze tra i vari territori e punte in alcuni comuni di oltre il 12%. A pagare i maggior prezzo alla pandemia è l’Agro nocerino.
LE AREE CON MAGGIOR DIFFUSIONE DEL CORONAVIRUS
Ad avere numeri peggiori è l’Agro nocerino: D.s.n.62 (Pagani, San Marzano sul Sarno, San Valentino Torio e Sarno) 9,61% di positivi rispetto alla popolazione residente, D.S. n.61 (Angri, Scafati, Corbara e Sant’Egidio del Monte Albino) con 9,51% e D.s. n. 60 con il 7,98% (quello delle due Nocera, Roccapiemonte e Castel San Giorgio). Scendendo di livello e verso sud si registrano: nel distretto n.67 della Valle dell’Irno una media del 6,26%, nel n.63 Cava-Costiera del 6,06%, nel n.68 dei Picentini del 6%, nel D.s. n.66 Salerno-Pellezzano del 5,94%, nel distretto n.72 Vallo di Diano del 5.56%, nel D.s. n.65 Battipaglia – Piana del Sele del 5,52%, nel D.s. n.64 Eboli-Buccino del 5,26%, nel D.s. n.69 Capaccio-Roccadaspide del 3,74%, nel D.s. n.70 Vallo della Lucania Agropoli del il 2,36% e nel distretto sanitario n.71 del golfo di Policastro con 2.30%.
I COMUNI CON IL MAGGIOR NUMERO DI CASI
In senso assoluto, ma bisogna tenere conto della popolazione residente, è Salerno il comune dove ci sono stati più contagiati che in provincia, ben 7.784 casi accertati, seguita nell’ordine da Scafati (4.350) e la terza con 3.957 Nocera Inferiore.
IN BASE ALLA PERCENTUALE RISPETTO AI RESIDENTI
In circa venti comuni dove si è registrato un numero di contagiati oltre il 7%. Maggiore percentuale di positivi alla Covid rispetto ai residenti si è registrata a Sant’Egidio del Monte Albino con il 13,94% della popolazione contagiata, seguita da Corbara con il 12,68%, San Valentino Torio 10,39%, Pagani 10,26%, Castiglioni del Genovesi del 9,85%, Bracigliano 9,70%, San Marzano sul Sarno, 9,27%, Angri 9,14%, Cetara 8,85%, Scafati 8,84%, Sarno 8,70%, Atena Lucana 8,61%, Acerno 8,58%, Nocera Inferiore 8,57, Nocera Superiore 8,32%, Furore 7,43%, Monte San Giacomo 7,36% e Petina 7%.
Se Salerno con il 5,92% è leggermente al di sotto della media provinciale, 6, 13%, delle città oltre 40mila abitanti con percentuali maggiori ci sono Scafati, Nocera Inferiore e Cava de’ Tirreni con il 6,43, mentre Battipaglia ha numeri migliori (5,38%). Per i comuni nella fascia 25-40mila abitanti la percentuale maggiore si conta a Pagani seguiti nell’ordine da Angri, Sarno, Pontecagnano con il 6,07% ed Eboli con il 5,88%. Anche questi dati confermano come nei grossi agglomerati urbani dell’Agro nocerino e a Cava de’ Tirreni il Sars Cov 2 ha colpito duramente.