Entro ottobre il 90% dei contagi Covid saranno della variante Delta (Indiana)

La Campania prima in Italia, la situazione a Torre Del Greco. Cosa fare. Il fallimento della strategia inglese che torna al 2 febbraio

I casi di infezione da Covid 19 aumenteranno a causa della variante Delta del virus SarsCoV2, detta anche indiana dal paese dove è stata riscontrata la prima volta.

CRESCITA ESPONENZIALE
Già si parla di una crescita esponenziale e le previsioni del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) la confermano, indicando che in estate la Delta potrà veicolare il 90% dei contagi in Europa. E’ perciò destinata a diventare dominante, sostituendosi alla variante oggi più diffusa, l’Alfa.

IL DISASTRO INGLESE
In Gran Bretagna fa paura il nuovo picco di contagi, oltre 16.000 (quanti ne aveva il 2 febbraio); il 60% della popolazione vaccinata ha permesso però di ridurre ricoveri e decessi. Il Regno unito paga l’aver utilizzato maggiormente AstraZeneca, meno protettivo rispetto alla variante Delta, e di aver fatto una politica di vaccinare subito tutti e poi di aspettare per le seconde dosi. Dati che hanno già messo in allarme la Germania, dove la cancelliera Angela Merkel auspica in tutti i Paesi dell’Unione Europea la quarantena per chi arriva dal Regno Unito. E Israele ha deciso di rinviare dal primo luglio al primo agosto l’ingresso nel Paese dei turisti vaccinati.

IN ITALIA
In Italia i numeri dell’epidemia sono decisamente bassi, con 951 casi in 24 ore (contro gli 835 del giorno precedente) rilevati con 198.031 tamponi fra molecolari e antigenici rapidi e un tasso di positività dello 0,5%. I decessi sono stati 30 in 24 ore e sono complessivamente 344 i pazienti ricoverati in terapia, 18 in meno in 24 ore nel saldo quotidiano tra entrate e uscite e 4 nuovi ingressi; sono stati 149 in meno anche i ricoveri nei reparti Covid, per un totale di 2.140. Nonostante questo quadro molto positivo, la minaccia della variante Delta comincia a pesare. «Non è un liberi tutti”, ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi. «Dobbiamo tenere alta l’attenzione», ha aggiunto. A preoccupare sono i focolai segnalati ormai in molte regioni e per questo Draghi ha esortato oggi a «procedere nella campagna vaccinale con la massima intensità». Un’accelerazione necessaria quella sui vaccini perché, nonostante i dati indichino che proteggono dalle forme gravi di Covid-19 ed evitano i decessi, non riescono a frenare i contagi. Il virus continua perciò a circolare e in questo modo aumentano le probabilità che possa accumulare mutazioni che portino a varianti capaci di trasmettersi in modo ancora più efficace o di eludere i vaccini.

IN CAMPANIA E NELLE ALTRE REGIONI
In Lombardia la variante Delta a giugno è salita al 3,2% ed è la Campania, al momento, a registrare il maggior numero di casi, con 83 nel Vesuviano e 44 a Torre del Greco; dalla Sardegna si segnalano 15 casi nel Sassarese e 3 nel Teramano. Almeno cinque, al momento, i casi emersi in Abruzzo. Nel Teramano, all’origine del focolaio, che interessa un gruppo di giovani, ci sarebbe la partecipazione a una festa che si è svolta in un locale della costa. Si aggiungono a quelli segnalati dalla banca dati genetica internazionale Gisaid in Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneti, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Puglia, Sicilia e Lazio. Quest’ultima regione ha deciso di anticipare i richiami delle vaccinazioni con AstraZeneca per garantire, con due dosi di vaccino, una migliore protezione contro la variante Delta.

LA SITUAZIONE A TORRE DEL GRECO
Su 78 positivi, 44 sono affetti da variante Delta a Torre del Greco, 12 dei quali guariti e 32 ancora positivi. Di questi 32, solo 7 avevano ricevuto la somministrazione vaccinale limitatamente alla prima dose. Il Comune di Torre del Greco fa sapere che tutti i positivi alla variante Delta sono in condizioni non gravi e sotto monitoraggio e controllo costante della Asl Napoli 3 Sud, competente sul territorio vesuviano. Il Comune di Torre del Greco sottolinea inoltre che è infondata la notizia che ricondurrebbe un focolaio di variante Delta a una palestra della città di Torre del Greco, spiegando che «si tratterebbe di una palestra della città di Agerola e i due nuclei familiari coinvolti non appartengono al territorio comunale torrese».

LA “NUOVA” CORSA AI VACCINI
E’ ormai chiaro che c’è una corsa contro il tempo perché i dati finora disponibili indicano una crescita di tipo esponenziale e le sequenze depositate sono ancora molto poche. «Il quadro che emerge solo da questi dati, peraltro parziali, è preoccupante, considerando che dobbiamo aspettarci numeri progressivamente e costantemente più alti, con il deposito di ulteriori virus sequenziati», ha detto il presidente del Ceinge-Biotecnologie Avanzate di Napoli, Pietro Forestieri. Mentre si attendono i dati della nuova indagine rapida dell’Istituto Superiore di Sanità, si mettono a punto tecnologie più efficienti e meno costose per ottenere le sequenze genetiche del virus. E’ il caso della COVseq, messa a punto all’Istituto Karolinska di Stoccolma dall’italiano Nicola Crosetto, in collaborazione con l’Istituto di Candiolo FPO-IRCCS e Ospedale Amedeo di Savoia di Torino.

loading ads