Un “Premio Camilleri”, 27 riconoscimenti nazionali ed internazionali, 25 tesi di laurea in tutta Italia per la “Jennifer” di Antonello De Rosa, che ritorna in palcoscenico l’11 Giugno, alle ore 21, al Museo Diocesano di Salerno nell’ambito della rassegna “Il gioco serio del teatro”
Tratto da “le cinque rose di Jennifer” di Annibale Ruccello, “Jennifer” è un opera teatrale scritta in napoletano ed italiano e che racconta di un travestito malinconico .Ad affiancare il direttore artistico dell’Associazione Scena Teatro e regista della “piece” , Caterina Ianni e Marianna Avallone,. “Jennifer ritorna sempre alla grande – afferma Antonello De Rosa – e per il sottoscritto è un rivivere una grande emozione.” Come grande fu l’emozione di Antonello de Rosa nel ricevere,per la “sua “ Jennifer” il “Premio Camilleri “ ad Agrigento come migliore spettacolo, migliore regia e migliore interpretazione con la motivazione dello stesso scrittore Camilleri: “Tu non hai interpretato Jennifer, tu SEI Jennifer”..Rappresentata per la prima volta nel 1980, è l’opera d’esordio dell’allora ventiquattrenne autore. Nella prima rappresentazione, fu lo stesso Ruccello a interpretare il ruolo della protagonista.
Anni ’70. “Jennifer” è un travestito malinconico, sensibile e romantico che vive in un monolocale a Napoli. Non sembra preoccupato dal serial killer che sta mietendo vittime nel suo quartiere.Sta aspettando una telefonata da Franco, un ingegnere di Genova attualmente a Milano per lavoro, con cui ha intrapreso una relazione tempo prima; nell’attesa continua a dedicargli “Se perdo te” di Patty Pravo alla radio.Purtroppo è ben difficile capire quando (e se) Franco chiamerà: il telefono di Jennifer, per un disguido telefonico, sembra infatti intercettare tutte le chiamate del quartiere. E poi la storia ,interpretata da un magnetico Antonello de Rosa ,che darà vita ,alle paure,alle solitudini ed alle tragedia di “Jennifer”.
Nato a Salerno nel 1973, Antonello De Rosa Ha studiato presso la scuola internazionale di Mimo Corporeo e di ricerca sull’attore Icra diretta da Michele Monetta e Lina Salvatore ed in seguito ha frequentato la scuola teatrale dei registi Pasquale De Cristofaro e Michele Monetta, dove impara il metodo Stanislavskij e studia dizione, drammaturgia, regia e mimica corporee,oltre ad aver frequentato l’Accademia delle Bella Arti di Napoli.