Precipita cabina della funivia Stresa-Mottarone, grave bilancio di morti e feriti

Le foto della tragedia. La notizia viene aggiornata ogni ora. Con l’ultimo aggiornamento delle ore 00.18 del 24 maggio 2021, l’elenco delle vittime

Sono 14 i morti nell’incidente della funivia del Mottarone a Stresa: uno dei due bambini feriti, di 9 anni (non ancora identificato) è deceduto. Al momento solo un bambino, di cinque anni, è sopravvissuto, ricoverato in gravi condizione all’ospedale Regina Margherita di Torino: politraumatizzato è terminato poco fa l’intervento chirurgico e ora continua gli accertamenti. La tragedia causato dalla cabina precipitata intorno alle 12.30 di oggi a Stresa, in provincia del Verbano-Cusio-Ossola, sul lago Maggiore, in Piemonte.
LA CADUTA


cabina-funivia-cadutaIl cedimento della fune si è verificato a 300 metri dalla vetta della montagna dove c’è la stazione di arrivo, nella parte più alta del tragitto, nei pressi dell’ultimo pilone. La cabina è crollata in un tratto boscoso e impervio, dove le operazioni di soccorso non sono facili. Sul posto stanno lavorando i vigili del fuoco del comando provinciale di Verbania, quelli del distaccamento di Gravellona Toce e di Stresa, in azione anche un elicottero dei vigili del fuoco e due del 118. Sulla cabina della funivia Stresa-Mottarone precipitata ci sarebbero state 15 persone. “I testimoni – racconta il sindaco di Stresa Marcella Severino dai microfoni di Sky Tg24 – hanno sentito un forte sibilo e poi hanno visto la cabina retrocedere velocemente per poi essere sbalzata via al momento dello schianto contro il pilone”.

LE VITTIME
A perdere 14 persone, di cui cinque le famiglie e due fidanzati. Essendo ormai nota la tragedia ai familiari delle vittime, alle 00.18, di seguito l’elenco delle vittime. Cinque famiglie devastate dall’incidente di Stresa: tre residenti in Lombardia, una in Emilia Romagna e una in Calabria. Una delle famiglie lombarde, quella residente a Pavia, era di origini israeliane. Una delle passeggere aveva mandato poco prima della partenza un ultimo messaggio alla sorella che oggi ha un sapore tragico: . A scriverlo era stata Roberta Pistolato, che proprio ieri aveva compiuto quaranta anni. Insieme al marito, Angelo Vito Gasparro, risiedevano nel Piacentino ma erano entrambi originari di Bari. La coppia si trovava in gita al lago Maggiore proprio per festeggiare il compleanno di lei. La famiglia in Puglia però non ha più avuto sue notizie dalle 11, quando la donna ha inviato alla sorella l’ultimo sms. Roberta era fresca di studi in Medicina e lavorava come guardia medica alla Asl di Piacenza. Nell’elenco delle vittime c’è poi Serena Cosentino, 27 anni, di Diamante (Cosenza): da alcuni mesi si era trasferita a Verbania dove aveva vinto un concorso come borsista di ricerca al Cnr Istituto di Ricerca sulle Acque. Nell’incidente è morto anche il fidanzato Mohammadreza Shahaisavandi (23), iraniano.

Anche lui risultava residente a Diamante, ma viveva a Roma dove studiava. Il ragazzo era andato a trovare la fidanzata a Verbania e insieme erano andati a fare una gita sul Mottarone. Serena aveva compiuto gli anni il 4 maggio. Scorrendo l’elenco delle vittime c’è poi la famiglia di origini israeliane: Amit Biran, del 1991, residente a Pavia; Tal Peleg, del 1994, anche lei residente a Pavia. Nell’elenco delle vittime c’è anche il figlioletto Tom Biran, nato a Pavia nel 2019. La coppia aveva un altro figlio, di cinque anni, portato d’urgenza all’ospedale di Torino e sopravvissuto allo schianto. La famiglia si era recata ieri mattina nella località del Lago Maggiore per una gita. Con loro c’erano anche i più anziani Barbara Cohen Konisky del 1950 e Itshak Cohen del 1939, nonni materni arrivati da Israele per passare le vacanze con la loro famiglia. Silvia Malnati, 27 anni e Alessandro Merlo, di 29 erano due fidanzati di Varese. Silvia era impiegata nel negozio di cosmetica a Milano. Appassionati di natura, mare e montagna, erano partiti insieme per una gita e avevano scelto la montagna che si erge tra il Lago Maggiore e il Lago d’Orta. La quinta famiglia è quella di Vittorio Zorloni, del ’66, residente a Vedano Olona (Varese). A bordo della funivia c’era anche Elisabetta Persanini, nata nel 1983, e il loro piccolo figlio di 5 anni, che è morto dopo essere stato trasportato a Torino.

LE INDAGINI
“La funivia aveva quasi terminato la sua corsa, mancavano pochi metri all’arrivo”, ha detto la procuratrice di Verbania, Olimpia Bossi. “Adesso abbiamo sottoposto a sequestro tutta l’area, compreso l’impianto e le stazioni di arrivo e partenza. Dovremo incaricare dei tecnici che accertino quali sono state le cause”. “Procediamo per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose”, ha concluso. L’incidente potrebbe essere stato provocato dal cedimento di un cavo di acciaio di quelli che sostengono le cabine. Anche il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, che domani si recherà sul posto con il capo del Dipartimento della protezione civile Fabrizio Curcio per “acquisire informazioni sulla tragedia” ha fatto sapere che “il ministero aprirà immediatamente una commissione per capire cosa sia accaduto e per fare verifiche sui controlli svolti nel passato sull’impianto”. In serata la commissione è stata istituita al ministero. Perché le domande sulla dinamica dell’incidente sono ancora tante. A partire dal perché non si sapesse con esattezza da subito quante persone ci fossero sulla funivia, considerando che con la normativa anti Covid la capienza va sempre verificata.

LA REVISIONE NEL 2014
La funivia parte dal lago Maggiore arriva a quota 1.491 metri con uno stupendo panorama. Le corse durano una ventina di minuti. Era stata riaperta, dopo una ristrutturazione, nel 2016 la funivia Stresa Mottarone. Era stata eseguita anche una magnetoscopia sulle funi, una sorta di esame ai raggi x per verificarne la tenuta. Le cabine sono state smontate, ricondizionate e rimontate con impianto acustico e videocamera di sorveglianza a bordo. 1-cabina-funivia-cadutaI lavori di revisione tecnica dell’impianto sono costati 4 milioni e 400 mila euro, finanziati dalla Regione Piemonte, dal Comune di Stresa, e dalla società di gestione. Inaugurata nel 1970, dopo una progettazione durata quasi un decennio, la funivia fu pensata per sostituire la vecchia ferrovia a cremagliera che, realizzata nel 1911, da Stresa saliva sulla vetta. L’impianto parte dal Piazzale Lido, dalla frazione Carciano di Stresa, in riva al lago di fronte all’Isola Bella.

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