Il consigliere comunale di maggioranza pone l’accento sulla questione e spinge perché i precari vengano stabilizzati
“In merito alla situazione dei 18 professionisti che operano con il Piano di Zona Sa 01 desidererei ricalcare fortemente in primis la mia vicinanza visto che solo coloro che hanno vissuto questi spiacevoli situazioni possono realmente comprendere la stato d’animo che si vivono sull’incertezza e sconforto. Dobbiamo lavorare sulla stabilizzazione dei servizi con programmazione e non su forme di precariato che destabilizzano e non portano a nulla.
È immaginabile un ulteriore concorso temporaneo, per uno o due anni con altro personale? A cosa servirebbe? Basta… Noi dobbiamo lavorare su un serio perché fare l’azione, costruendo il come portarla su un attenta programmazione che porti i servizi nei vari territori e poi concludendo sul cosa realmente vogliamo realizzare per le fasce deboli e servizi. La legge stabilisce che i Servizi Sociali siano un livello essenziale e che per poter essere erogati come i servizi abbiano bisogno di personale stabile. È lo stesso legislatore nazionale che per calibrare meglio i servizi ha dato un’indicazione su quanti dovrebbero essere ad esempio gli assistenti sociali, un’unità ogni quattromila abitanti. Nel nostro comprensorio in base al numero di abitanti sono necessarie, secondo le indicazioni nazionali, almeno 24 assistenti sociali. Aiutando così i Comuni a dotarsi di personale presso i servizi sociali, ritenuti indispensabili, sono stati previsti addirittura contributi economici a completa copertura dei costi stipendiali.
Condividiamo tutti un percorso, che ci supporti nel fronteggiare la disparità con cui l’Agro nocerino sarnese si trova a dover fare i conti al fine di porre, con una serie di azioni mirate, con obiettivo del potenziamento dei servizi sociali. Rinnoviamo la proposta della costituzione di una commissione di lavoro che coinvolga tutti gli attori finalizzata a rivedere, tra le altre cose, la strutturazione all’Ambito Territoriale che ne permetta la piena e concreta operatività e che valuti il percorso per realizzare le stabilizzazioni, perché un capitale sociale umano già formato non vada disperso. Un progetto di legge di cui l’on. Maria Anna Madìa è stata prima firmataria e sottoscritta da circa 100 deputati di opposizione, è una delle proposte che animano il dibattito interno del Partito democratico sulla questione del contratto unico e della lotta alla precarietà del lavoro”.