L’andamento delle aziende in questo periodo che vede avvicinarsi il post Covid
Crescita record del settore manifatturiero italiano ad aprile. Secondo gli ultimi dati Pmi, il comparto ha riportato ad aprile i risultati migliori mai registrati. Il tasso di aumento della produzione è stato il terzo più elevato in quasi 23 anni di storia dell’indagine, mentre la crescita dei nuovi ordini, conseguentemente al rafforzamento della domanda da parte dei clienti e alla migliore fiducia del mercato, è risultata la più alta da aprile 2000. Lo rivela Ihs Markit, la prestigiosa public company fornitrice di informazioni globale, indicando che ad aprile l’indice Pmi manifatturiero ha registrato 60,7: a marza era stato del 59,8 punti.
Un risultato migliore dal 1997.
I DATI IN EUROPA
Tutta l’Eurozona ad aver ingranato la “quarta” con un indice Pmi principale che è migliorato a 62,9 punti, in salita dai 62,5 di marzo e ha raggiunto il livello maggiore mai registrato sinora (i dati dell’indagine sono disponibili da giugno del 1997). Ihs Markit in una nota, ricordando che per il decimo mese consecutivo l’indice ha riportato un valore al di sopra della soglia di non cambiamento di 50 punti.
L’ANALISI
L’Ihs Markit sottolinea che la crescita è stata generale in tutti i sottosettori, e sia quello dei beni di investimento che quello dei beni intermedi hanno riportato notevoli espansioni. Il miglioramento osservato nel sottosettore dei beni di investimento è stato il più forte mai osservato dall’indagine. I produttori dei beni di consumo hanno allo stesso tempo osservato un forte miglioramento delle condizioni operative ma con una crescita inferiore rispetto alle altre due categorie coperte dall’indagine. I Paesi Bassi guidano la crescita generale dei Pmi, riportando un nuovo record d’indagine, segue subito dopo la Germania con una leggera flessione del relativo indice rispetto al mese precedente. Uno slancio di crescita è stato osservato nella maggior parte delle nazioni, e anche l’Italia e l’Austria hanno registrato ad aprile valori record.
Classifica Pmi Manifatturiero per paese di aprile Paesi Bassi 67.2 valore record Germania 66.2 (flash: 66.4) minimo in 2 mesi Austria 64.7 valore record Italia 60.7 valore record Francia 58.9 (flash: 59.2) minimo in 2 mesi Spagna 57.7 massimo in 256 mesi Nota: I dati di aprile per Irlanda e Grecia saranno pubblicati il 4 maggio.
L’APPROFONDIMENTO
«Le interruzioni sulla catena di distribuzione continuano tuttavia a frenare il settore. I tempi medi di consegna si sono allungati a livelli quasi record facendo aumentare notevolmente i costi e ponendo maggiori pressioni inflazionistiche. Di conseguenza le aziende hanno incrementato i prezzi medi di vendita a livelli record – commenta Lewis Cooper, economista di Ihs Markit-. Gli ultimi dati hanno mostrato una prestazione del settore complessivamente strepitosa. I produttori dei beni di consumo hanno continuato ad arrancare in parte a causa del significativo impatto delle problematiche relative alla fornitura. Crescite quasi record sono state però osservate nel sottosettore dei beni intermedi e in quello dei beni di investimento».
“Le aziende del settore sono rimaste convinte che la produzione aumenterà ulteriormente nel corso dell’anno prossimo, e anche se gli ostacoli sulla catena di distribuzione restano un a grande preoccupazione, gli ultimi dati Pmi non hanno ancora mostrato segnali di rallentamento nel settore manifatturiero italiano”, continua Cooper. La prestazione straordinaria di aprile è attribuibile soprattutto alla crescita più veloce della produzione e dei nuovi ordini: la prima in aumento al terzo valore record su base mensile, mentre i nuovi ordini totali sono cresciuti al livello maggiore in 21 anni. Le aziende campione hanno attribuito la crescita alla migliore domanda e alla maggiore fiducia da parte dei clienti. Gli ordini esteri ad aprile sono rimasti elevati, aumentando notevolmente anche se ad un tasso leggermente più lento di quello di marzo.
I tassi di crescita aggregati della produzione manifatturiera e dei nuovi ordini sono rimasti simili a quelli record di marzo, per via della maggiore fiducia nei mercati riportata dalle aziende. I nuovi ordini sono aumentati notevolmente per via della previsione di forti aumenti di attività da parte delle imprese manifatturiere e dei clienti, dovuti all’allentamento delle restrizioni anti Covid-19. Ad aprile, la crescita inoltre è stata evidente e piuttosto elevata sia nel mercato nazionale che in quello estero (incluso il traffico intra eurozona) con le esportazioni di nuovo in considerevole salita durante il mese.La crescita della produzione è stata frenata per certi versi da alcuni limiti di capacità, a loro volta causati in parte dai ritardi delle consegne. L’indagine di aprile ha osservato allungamenti di tempi medi di consegna a livelli mai osservati nella storia dell’indagine. Lo squilibrio tra domanda e offerta, in aggiunta alle attuali difficoltà nella rete di trasporti, specialmente quello marittimo, sono stati citati largamente come fattori principali per i ritardi nelle consegne. La carenza di materiale ha di conseguenza fatto innalzare i prezzi di acquisto ad un tasso superato solo una volta nella storia dell’indagine, nel febbraio Comunicato stampa Confidential | Copyright 2021 IHS Markit Ltd Pagina 2 di 3 del 2011. Prodotti chimici, metalli e materie plastiche sono tra quelli che hanno riportato prezzi in rialzo e questo, unito ad un maggiore ottimismo per il futuro, ha condotto le imprese campione ad aumentare i prezzi alla vendita ad un livello mai registrato in oltre 18 anni di raccolta dati.
«Ad aprile il settore manifatturiero dell’Eurozona è in forte crescita e per il secondo mese consecutivo il relativo PMI ha raggiunto un valore record. Gli ultimi due mesi hanno osservato una crescita della produzione e dei nuovi ordini a tassi mai superati da quando l’indagine è iniziata nel 1997, con l’espansione della domanda stimolata dalla riapertura dell’economia data dall’allentamento delle restrizioni anti Covid-19 e dalle previsioni positive per l’anno prossimo», ha detto Chris Williamson, Chief Business Economist presso Ihs Markit. «Le difficoltà sulla catena di distribuzione stanno però raggiungendo livelli senza precedenti, e stanno causando un accumulo di ordini inevasi presso le fabbriche – ha continuato Williamson. La conseguenza della maggiore domanda rispetto all’offerta è l’aumento dei prezzi presso i manifatturieri, di conseguenza in incremento al tasso più veloce mai registrato dall’indagine. Una grande incertezza è data da quanto ancora queste pressioni sui prezzi continueranno, e in che misura questi aumenti per beni e servizi saranno trasferiti ai consumatori finali – Un incoraggiamento viene dal forte aumento dei livelli del personale e dall’investimento in macchinari e attrezzature segnalati dall’indagine, che suggeriscono che le aziende stanno aumentando la loro capacità per far fronte alla ripresa della domanda. Ciò dovrebbe aiutare ad equilibrare l’offerta e la domanda e a ridurre un po’ la pressione sui prezzi. Certamente questo però richiederà tempo».